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C’è ancora domani. Emanuela Fanelli: “Stiamo andando oltre ogni aspettativa. Sono giorni che vado al cinema, o apro il telefono, e piango”

Emanuela Fanelli è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del programma “Non è un Paese per Giovani”, condotto da Massimo Cervelli e Tommaso Labate, in onda dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 13.30 per parlare, tra le varie, del film di cui è una delle protagoniste: “C’è ancora domani” di e con Paola Cortellesi.

L’attrice ha esordito proprio parlando del film di Paola Cortellesi “C’è ancora domani”, grande successo cinematografico, di cui è una delle protagoniste: “Stiamo andando oltre ogni aspettativa, e le aspettative erano alte. Sono giorni che andiamo nel cinema, o apro il telefono, e piango. Quando ho visto il film da spettatrice la prima volta mi sono emozionata tantissimo, Paola ha fatto un capolavoro”.

Emanuela Fanelli, poi, proseguendo nel suo intervento ha raccontato: “Questo è un film in cui i generi si mischiano, come accade nella vita. Si ride e si piange, grazie anche alla scrittura di Furio Andreotti e Giulia Calenda. Come scegliere i ruoli giusti per film futuri? Io fino ad ora non ho mai pensato in modo machiavellico a quello che dovrei fare, è sempre una cosa di pancia. Adesso godiamoci questo successo. Il David di Donatello? Quando sono arrivata nella cinquina finale, ho pensato che se cinque anni prima mi avessero detto che sarei stata candidata ai David dopo aver fatto un film con Virzì, anche senza vincere, sarei corsa per strada nuda, urlando. Mi sono sforzata di non rimanerci male in caso di non vittoria, ho pensato di andare a una festa. Quando è arrivato il mio nome è stata una gioia. Il discorso ai David dopo aver vinto? Ancora mi scuso (racconta sorridendo), anche se alcuni mi dicono che è stato un bel momento. E’ stata colpa di Alessandro Borghi. Mi disse che nonostante i vincitori avessero trenta secondi di tempo per i loro ringraziamenti, non mi avrebbero caricato di peso se mi fossi dilungata”.