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Sigfrido Ranucci: “è complicato continuare a fare questo mestiere”

Sigfrido Ranucci è uno dei giornalisti italiani più noti e rispettati, grazie al suo impegno nella denuncia dell’ingiustizia e della corruzione attraverso il programma televisivo di successo, “Report”.

Sigfrido Ranucci è stato così ospite di Radio2 Social Club, il programma di Rai Radio2 condotto da Luca Barbarossa e Andrea Perroni, in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.35 alle 12.

Molti si chiedono quale sia la differenza tra “Report” e altri programmi televisivi di approfondimento come “Che Tempo Che Fa”. Ranucci nell’intervista ha spiegato che sono due cose completamente diverse, con budget differenti.

Il conduttore di Report ha esordito dichiarando: “Sono felice di venirvi a trovare, mi strappate dalle acque avvelenate, è complicato continuare a fare questo mestiere in un contesto del genere. L’offerta della domenica sera? Complicata, ma ci stiamo difendendo. Alcuni mettono in paragone Report con Che Tempo Che Fa, ma sono due cose diverse, con budget diversi. La puntata di ieri sera ha fatto un ottimo risultato, è stata comunque la prima trasmissione di approfondimento giornalistico del prime time, abbiamo parlato dell’infiltrazione della mafia in Veneto, una delle Regioni più ricche d’Italia, motore dell’economia”.

Ranucci ha raccontato: “Una volta stavo indossando una telecamera nascosta per entrare in un locale dove c’erano degli ‘ndranghetisti che avevano ucciso tre persone. Indossavo la telecamera nascosta, mi arrivò la telefonata di mia madre che mi disse ‘mi raccomando stai attento, non fare i nomi’, io le risposi di non preoccuparsi. Questa cosa è rimasta registrata nella telecamera nascosta. Il record di querele in una puntata? Era una puntata su un’inchiesta della ‘ndrangheta a Verona, ci hanno fatto diciannove querele per trentasei minuti di programma, con richieste di risarcimento per circa dieci milioni di euro. Tutte archiviate”.