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Scandalo Ferragni: chi ci guadagna?

In un video diffuso sui social, Chiara Ferragni si è subito sentita in dovere di dare delle spiegazioni e porgere delle scuse nei confronti dei consumatori,

Il pandoro più famoso del momento è senza dubbio quello “rosa” brandizzato da Chiara Ferragni. In poche ore la vicenda è rimbalzata in rete e l’imprenditrice cremonese è finita, come si suol dire, nell’occhio del ciclone.

In un video diffuso sui social, Chiara Ferragni si è subito sentita in dovere di dare delle spiegazioni e porgere delle scuse nei confronti dei consumatori, come riassume il breve estratto qui di seguito riportato.

«Chiedere scusa e dare concretezza a questo mio gesto: devolverò un milione di euro al Regina Margherita (di Torino, ndr) per sostenere le cure dei bambini. Lo faccio pubblicamente perché mi sono resa conto di aver commesso un errore di comunicazione. Un errore di cui farò tesoro in futuro, separando completamente qualsiasi attività di beneficenza, che ho sempre fatto e continuerò a fare, da attività commerciali. Perché anche se il fine ultimo è buono, se non c’è stato un controllo sufficiente sulla comunicazione, può generare equivoci».

Tuttavia, il fatto di “voler o dover” donare una cifra tutt’altro che irrisoria, a molti è sembrata essere l’ennesimo tentativo di autotutela personale e delle proprie società. Certamente, senza la diffusione dello scandalo probabilmente quei soldi non sarebbero mai usciti dalle tasche dell’influencer e l’ospedale di Torino avrebbe potuto contare “solamente” sui 50.000 euro già elargiti dalla famosa azienda dolciaria.

La multa

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha condannato le società di Chiara Ferragni, nello specifico Fenice e The Blond Salad Crew Srl, a pagare 400 mila e 675 mila euro, e l’azienda produttrice del dolce a 420 mila euro. Multe salate per alcuni, ridicole per altri. Quel che è certo è che a carico dell’imprenditrice digitale è stato presentato anche un esposto per il reato di truffa aggravata. Accuse pesanti a cui gli avvocati della Ferragni dovranno fare fronte nei prossimi mesi.

Come se non bastasse la famiglia Ferragnez ha attirato su di sé anche le attenzioni del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la quale ha subito condannato le scorrettezze perpetrate dalla collaborazione.

In questo caso l’influencer rischia di subire anche un grosso danno d’immagine, dato che la notizia è stata subito diffusa da giornali e televisioni nazionali e internazionali, anche per via della popolarità della giovane imprenditrice.

La sensazione è che anche in questo caso, soprattutto grazie alla donazione effettuata dopo lo scandalo, la Ferragni riuscirà a metterci una pezza salvaguardando la propria reputazione.

Quel che conta è la donazione, no?

In fin dei conti, dare una speranza ai malati dell’Ospedale torinese è quello che più importava alla cittadinanza. Che questa si sia palesata grazie allo scoppio di uno scandalo oppure per merito della magnanimità imprenditoriale, voluta o dovuta, è un dato di fatto.

Fortunatamente, a tentare di colmare le lacune dello Stato e dei tagli al budget causati da un debito pubblico che non accenna a diminuire e che è sottoposto a dei precisi vincoli, ci sono persone che ogni anno con delle “piccole” donazioni cercano di dare fiducia a chi ormai l’ha persa da tempo. Chiaramente, questi gesti non possono in alcun modo diminuire una spesa pubblica stagnante su cifre assurde ormai da anni, ma nel loro piccolo contribuiscono ad attutire il costo della sanità pubblica.

È il caso della Ferragni? È il caso di altri imprenditori? Potremmo rispondere positivamente o negativamente in merito agli interventi nel sociale di queste persone, questo è soggettivo. Si potrebbe fare di più? Certo, magari anche con più chiarezza e trasparenza.

L’unico aspetto da sottolineare è che grazie a loro l’Ospedale Regina Margherita, come altri in Italia, può contare su un “microscopico” bonus che vai dai sei agli otto milioni di euro di donazioni da privati ogni anno.

Mattia Nadalini

Riguardo l'autore

mattianadalini

Laureato in "Studi storici e filologico letterari", attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in "Scienze storiche".
Appassionato di cultura e sport, in particolare calcio e formula 1, dal 2020 scrive saltuariamente sulla propria pagina Instagram "Il simposio del calcio".