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Pozzolo “Dimissioni? Non lascerò il mio incarico”. L’accusa di Fini

L’Onorevole Emanuele Pozzolo non ha intenzione di dimettersi. Lo ha detto a chiare lettere in un breve colloquio avuto con il Corriere della Sera, riportato poi dalla testata giornalistica Fanpage e da Tgcom24, con la quale ha affermato che è rimasto ferito dal silenzio di Delmastro, che a detta di lui non si è fatto più sentire nonostante il legale politico tra i due. Malgrado l’annuncio della sospensione e del deferimento al collegio dei probiviri dato da Giorgia Meloni, Pozzolo è convinto di dover rimanere comunque al proprio posto in Parlamento: “Non lascerò il mio incarico in ogni caso, anche se la sospensione verrà attuata. Sono lì perché i cittadini mi hanno voluto”.

Sul “caso Pozzolo” comunque stanno indagando le autorità competenti per fare chiarezza su quanto avvenuto durante un cenone di Capodanno a Biella, quando l’Onorevole è stato coinvolto in uno sparo che ha ferito il genero di un agente della scorta del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro. Pozzolo ha affermato di non essere stato l’autore dello sparo. L’incidente ha generato un’ampia copertura mediatica e un dibattito politico, con la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che ha annunciato la sospensione di Pozzolo dal partito in attesa di ulteriori sviluppi.

Sulla vicenda è intervenuto anche l’ex Presidente della Camera e leader di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini che ha affermato in un’intervista al Foglio: “quando ero presidente di An, lo allontanammo, senza nemmeno espellerlo, dalla federazione di Vercelli perché era un violento estremista verbale. Il suo caso non finì sulla mia scrivania, ma se ne occupò Donato Lamorte, capo della mia segreteria politica. Capimmo che era un balengo, come si dice in Piemonte, e lo accompagnammo alla porta: via, andare”.