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L‘opinione: l’ossessione dei “perché”

È senza dubbio una fra le prime, se non la prima, domande che viene in mente all’essere umano: PERCHE’?

Impossibile stabilire l’origine di questa ossessione nella storia dell’umanità, ma vogliamo scommettere che già in nostri grandi antenati anche i nostri cugini più vicini se la ponevano già? PERCHE’ SIAMO LA? PERCHE’ SIAMO VIVENTI? Del resto, non sono solamente i bambini di 3 o 4 anni ad essere curiosi e ad interrogarsi su tutto ciò che vediamo o non vediamo intorno a noi. Malgrado che teniamo sempre attivo il nostro cervello, le nostre menti, restiamo sempre all’ascolto di ciò che ci circonda per tentare di decifrarne il senso più profondo. Cerchiamo sempre di trovare delle RISPOSTE a ciò che ci intriga: questo perché CREDERE NON E’ SAPERE.

Tante sono le domande che ci possiamo porre e spesso ci poniamo, tanti i «perché». Il primo fra tutti è PERCHE’ ESISTO o PERCHE’ ESISTIAMO? Per poi passare ad altri PERCHE’: perché s’invecchia? Perché ridiamo? Perché oggi siamo una sola specie? Perché sentiamo l’amore? Perché sogniamo? Perché non possiamo invertire il corso del tempo? Perché gli extraterrestri non ci rispondo? Certamente molti «perché?» non avranno mai una risposta come non avranno neanche un futuro nelle nostre menti. Ma tanti «perché?» sono le pietre angolari di tanti altri e per i quali non avremo mai risposte, come «perché c’è qualcosa piuttosto che niente?». In breve, con i perché ci tuffiamo nel cuore delle grandi domande metafisiche, ma anche di altre più prosaiche, arrivando fino a domandarci le ragioni della nostra esistenza oppure per quali motivi gli extraterrestri, se esistono, restano così silenziosi nei nostri confronti: perché non ci cercano, come invece facciamo noi?

Vorrei affrontare alcuni di questi «perché» ed invitarvi a sviluppare quelli che più volete, pensate, vi chiedete.

Porsi la domanda «perché?» presuppone che ci sia una risposta. Ma è sempre il caso? Non lo so! Non lo so poiché non c’è alcun ‘’consensus’’ su ciò che è la vita. Diventa difficile, allora, porsi la domanda della sua origine. Questo è ciò che io definisco ‘’la fragilità definitoria’’. La differenza tra ciò che non ha dei ‘’perché’’ ed invece quello che uno lo ha dipende innanzitutto da una scelta implicita metafisica. La costituzione di un ‘’oggetto’’ come la coscienza o l’origine della vita ci conduce a formulare dei concetti che cambiano il senso dell’oggetto iniziale in rapporto alla comune comprensione ed a scegliere la risposta al ‘’perché’’ tra questi concetti. Questo implica che la risposta al ‘’perché’’ può essere non unica ma diversa. Quindi il ‘’perché’’ dipende dunque dal concetto della domanda, ma non solo. Dipende infatti anche dallo stato di ‘’conoscenza’’ che noi abbiamo di quel concetto. ‘’Conoscenza’’, questo vuol dire che anche se oggi non siamo in grado di dare una risposta al ‘’perché’’ che ci poniamo, non vuol dire che non possiamo rispondere in futuro quando quel ‘’concetto’’ è ridefinito grazie alle conoscenze apprese nel tempo. Ma ciò vorrà dire che quel concetto, ridefinito grazie alle conoscenze apprese, non sarà più in realtà un ‘’perché’’. Ma farsi delle domande, il ‘’perché’’ è proprio dell’essere umano poiché gli esseri umani si rappresentano le ragioni delle loro azioni e di ciò che li circonda.

Ma dei ‘’perché’’ restano, ancor oggi, senza risposta come la Creazione dell’Universo. Così Aristotele diceva ‘’l’Universo non ha potuto essere creato né potrà essere distrutto’’ (Trattato del Cielo). Per lui l’Universo è sempre esistito e ancor oggi la legge della fisica non riesce a dare una risposta se non con un ‘’ipotetico’’ «istante zero» chiamandolo Big Bang. Per il momento è impossibile di intravedere ciò che c’era prima e durante le qualche frazioni di secondo che hanno preceduto e poi seguito il Big Bang e, per estensione di pensiero, di sapere se l’Universo è nato da qualcosa oppure da niente. E qui incomincia il ‘’viaggio mentale’’ all’infinito che solamente, oggi, un Credo può compensare.

Marco Affatigato

Riguardo l'autore

Marco Affatigato

nato il 14 luglio 1956, è uno scrittore e filosofo laureato in Filosofia - Scienze Umane e Esoteriche presso l'Università Marsilio Ficino. È membro di Reporter Sans Frontières, un'organizzazione internazionale che difende la libertà di stampa.

Nel 1980 la rivista «l’Uomo Qualunque» ha pubblicato suoi interventi come articolista. Negli ultimi anni, ha collaborato regolarmente con la rivista online «Storia Verità» (www.storiaverita.org) dal 2020 al 2023.