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L’Europa League va all'Atletico: 3-0 al Marsiglia

Il cholo Simeone si porta a casa un’altra Europa League, la seconda conquistata con i colchoneros. Questa volta è toccato al Marsiglia, nonostante avesse una marcia più giocando in terra francese, l’esperienza e il cinismo degli spagnoli anche questa volta è bastato per portarli sul tetto d’Europa.
Si è partiti l’11 luglio. 190 squadre. 55 paesi diversi. È rimasto solo un incontro. Il più importante, il più fondamentale: Marsiglia contro Atletico Madrid. I francesi sono partiti molto lontano, era il  27 luglio quando al terzo turno preliminare eliminarono i belgi dell’Ostenda. Atletico Madrid alla quinta finale in nove anni, ma stavolta privata del pezzo più pregiato: mister Simeone, relegato in tribuna dopo l’espulsione rimediata in semifinale con l’Arsenal.
Parte subito forte l’Olympique Marsiglia, che già dai primi minuti mostra la qualità del reparto avanzato. Sono bastati tre passaggi di prima fra Payet e Thauvin, per piazzare Germain completamente solo davanti ad Oblak. Spara alto.
L’assenza del cholo Simeone a bordocampo sembra incidere anche sulla mentalità. Gli spagnoli da squadra difensiva ed attendista, iniziano a pressare alto. Mettono in seria difficoltà Auguissa, che sbagliando l’impostazione, lascia una prateria davanti a Griezmann. Davanti al portiere è sempre una sentenza, 1-0. Si infiamma Lione e fanno già festa i tifosi colchoneros.
Per il Marsiglia si va di male in peggio. Payet, capitano e simbolo della fase offensiva, accusa dolori fisici, e tra le lacrime è costretto a lasciare il campo. Pesa come un altro gol incassato, e la partita sembra già inclinarsi irrimediabilmente.
La voglia di vincere a tutti i costi, giocando soprattutto in onore dello sfortunato Payet, pare non essere venuto in mente ai francesi. Il secondo tempo è un monologo Atletico. Pochi minuti dal fischio d’inizio ed un’imbucata d’esterno di Koke per Griezmann taglia in due la linea difensiva Amavì-Luiz Gustavo. Il solito Griezmann non sbaglia mai, è 2-0.
Il Marsiglia senza Payet e con due gol incassati viene travolto psicologicamente e rischia più volte di incassare il terzo. Diego Costa prima e Godin poi fanno venire i brividi a Mandanda e a tutto lo stadio. La linea difensiva dell’Atletico, troppo scontato dirlo, è un muro invalicabile. Rudi Garcia tenta di cambiare l’attacco, troppo sterile, inserendo Njie e Mitroglu per Ocampos e Germain. Apparentemente sembrano esserci segnali di speranza, quando da un cross millimetrico di Sarr, Mitroglu colpisce il palo esterno.
La squadra riprende vita e inizia a macinare gioco, ma l’Atletico non concede false speranze, e su una ripartenza Koke pesca Gabi in area. È 3-0. Impazzisce lo stadio, impazzisce Simeone dalla “cella d’isolamento”, impazziscono i giocatori. Anche questa volta in campo europeo i colchoneros non si fanno trovare impreparati.
Payet ha toccato la coppa prima di andare in campo. Si dice che non porti bene. Lasciando da parte la superstizione, questa volta al Marsiglia è andato veramente tutto male: il gol divorato da Germain, l’infortunio dello stesso Payet, il palo esterno colpito da Mitroglu. La qualità dell’attacco francese non è bastata per far crollare il muro difensivo dei colchoneros; estremamente cinici e con un pressing asfissiante hanno letteralmente congelato qualsiasi trama di gioco del Marsiglia. Chissà se Sarri vedendo questa partita, abbia pensato al suo Napoli e dove sarebbe potuto arrivare.
 
 
MARSIGLIA – ATLETICO MADRID  0-3
MARCATORI:21’p.t Griezmann, 49’s.t. Griezmann, 89’s.t. Gabi
MARSIGLIA (4-2-3-1) :
 Mandanda; Sarr; Rami; Luiz Gustavo; Amavi; Anguissa; Sanson; Thauvin; Payet (dal 31′ Lopez); Ocampos (dal 55′ Njie); Germain (dal 84’Mitroglou). A disposizione: Pele, Kamara, Sakai, Rolando. Allenatore: Rudi Garcia.
ATLETICO MADRID (4-4-2): Oblak; Vrsaliko (dal 45’ Juanfran); Gimenez; Godin; Lucas; Correa (88′ Thomas); Gabi; Koke; Saul; Diego Costa; Griezmann (90′ Torres). A disposizione: Werner, Filipe Luis, Savic, Gameiro. Allenatore: Diego Simeone.
NOTE: ammoniti Amavi, Luiz Gustavo, Njie, Lucas, Vrsaliko.
Edoardo Vicomanni