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Cultura

La destra che non c'è, nell'ironia di Luigi Iannone

“Questo Paese è stato governato per lungo tempo da una classe dirigente di Destra, accorta, colta, lungimirante, di assoluto livello. Sono stato proprio fortunato. Stasera mi godrò un documentario su Celine e domani uno su Musil; dopodomani uno su Pessoa. Lunedì, un talk show con ospiti degli irregolari come Massimo Fini, Alain de Benoist e Michel Houellebecq. Mercoledì potrò scegliere tra un’intervista a Roger Scruton, una fiction sulla vita di Ezra Pound ed una sui legionari di Fiume. Sono stato fortunato a vivere gli anni della Destra di governo”. Sceglie l’ironia Luigi Iannone, giornalista e scrittore, nel suo “L’ubbidiente democratico “ pubblicato da Idrovolante Edizioni. E ha ragione. Inutile farsi il sangue amaro ripensando agli amanti di nani e ballerine, ai rassegnati non disturbatori della cultura sinistra che ha potuto imperversare anche negli anni della destra di governo proprio grazie agli ignoranti che governavano. Piccoli uomini, come li potrebbe definire la moglie di Totti. Piccoli uomini politici e piccoli uomini della società civile. Come quelli che, adesso, gestiscono piccoli fogli quotidiani della sedicente informazione di destra e si dimenticano per mesi di pagare gli stipendi ai propri giornalisti (ovvio che non ci si riferisca al nuovo quotidiano di Belpietro, sperando che si differenzi da alcuni suoi competitori). Una destra che non è neppure in grado di rispettare questi minimi livelli di correttezza e di onestà nei confronti di chi lavora, è giusto che sparisca. È giusto che chiudano giornali utili solo a vellicare la voglia di protagonismo di editori di nessuna capacità. Il problema è cosa resterà dopo. Il nulla. Ma è identico a ciò che c’è adesso. E le fughe in avanti alla disperata ricerca dei moderati spariti non serviranno a niente. I moderati italiani guardavano con speranza a Ciudadanos, la nuova formazione politica moderata spagnola. Che si è rivelata, italianamente, l’ennesimo fuoco di paglia. Perché, proprio come i moderati italiani, priva di sostanza, di idee, di proposte.