Il Capogruppo Provinciale di Futura 2018 Paolo Ghezzi è intervenuto per commentare l’intervento tenuto stamattina dal Presidente del Mart Vittorio Sgarbi all’interno della V Commissione legislativa del Consiglio Provinciale di Trento.
Il Consigliere Ghezzi ha voluto ironizzare sull’intervento di Vittorio Sgarbi, suddividendo le dichiarazioni del Presidente del Mart in tredici punti distinti che, a suo avviso, non sarebbero corrette.
Di seguito riportiamo i tredici punti evidenziati dal Consigliere di Futura 2018 : “1) considera i consiglieri provinciali di Trento dei “colleghi” e riconosce al nostro Consiglio provinciale la dignità di “parlamento” (non più “parlamentino”, come ebbe a dire);
2) accetta l’interlocuzione con i suddetti consiglieri provinciali, non reiterando l’epiteto di “depensanti” (affibbiato, tra altri, al sottoscritto) e considerandoli semmai diversamente pensanti;
3) non ha smentito l’assessore alla cultura Mirko Bisesti (peraltro anche stamattina deplorevolmente assente) che, rispondendo a una mia interrogazione, ha affermato: “si è concordato con il prof. Sgarbi l’opportunità per il medesimo di assumere un atteggiamento consono al ruolo istituzionale allo stesso affidato”;
4) non si è MAI confrontato, sulla politica culturale del Trentino, né con Maurizio Fugatti né con Bisesti e non gli è stato conferito, né ufficialmente né ufficiosamente, il ruolo di assessore-ombra;
5) il suo “giù le mani dal palazzo delle Albere” è dunque il suo dovere di presidente del Mart nei confronti della sede trentina del Museo, la sua “casa natale”;
6) se il palazzo delle Albere non diventerà pienamente sede del Mart, si dimetterà dall’incarico;
7) si paragona a Gentile, Croce e Gramsci per affermare che il suo ruolo di parlamentare non confligge affatto con il suo ruolo di presidente del Museo – alla faccia della “sottocultura” dei M5S romani;
8) il Museo della filosofia proposto dal presidente del Muse Zecchi è un’idea ridicola che comunque il filosofo “non farebbe in tempo a vedere da vivo”;
9) il Museion di Bolzano, nonostante la rana crocifissa, “resta il museo meno visto del mondo, dove si entra solo per fare pipì”;
10) l’arte contemporanea è un concetto cronologico, non ideologico, per cui nelle prossime mostre del Mart dialogherà con l’arte rinascimentale e barocca, per esempio Caravaggio con Burri;
11) proporrà a ristoratori e albergatori, in settembre, di inserire nei loro pacchetti turistici un biglietto per il Mart a 1 euro, per aumentare i visitatori al museo, penalizzato – come ha ricordato il direttore Gianfranco Maraniello – da tagli ai fondi e da inoperatività di Trentino Marketing;
12) l’ultima mostra dei pittori della Regione alle Albere è stata una “coglionata” e il Muse è un museo virtuale della scienza;
13) Buttafuoco non l’ha suggerito lui a Bisesti perché è un orso solitario, come M49 e lo stesso Sgarbi, che lui avrebbe messo al 48° posto su 50 in un’ipotetica lista di consulenti per rilanciare la cultura trentina.
(Il tredicesimo punto, chissà perché, ci tranquillizza. Bisesti, reclutando il siculo reazionario neo-islamico, ha fatto proprio tutto da solo)”.
Con questa nota il Consigliere Paolo Ghezzi non ha solamente voluto prendersi gioco dell’intervento di Vittorio Sgarbi ma ha ripetutamente tirato in mezzo alcuni esponenti della scena politica trentina come l‘Assessore Bisesti o il Presidente Fugatti, criticati per alcune loro scelte politiche come quella, di Bisesti, di dare spazio al giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco.
Sebbene il Consigliere di Futura 2018 non sia nuovo a questo tipo di “critiche ironiche”, basti pensare a quando si mise a cantare per supportare la candidata Giulia Merlo alle elezioni suplettive, stupisce come, ancora una volta, non vengano portate proposte costruttive a suffragio delle proprie tesi ma si continui a criticare “per partito preso”.