“Andare in pensione fa male alla salute. Lavorare stanca, ma protegge corpo e mente. A parte le persone che hanno avuto una vita lavorativa molto usurante, chi è malato, chi ha cominciato in età molto giovane, in generale la pensione crea fragilità e peggiora lo stato di salute”.
Questo è quanto ha affermato Nicolò Marchionni, Professore ordinario di Geriatria presso l’Università di Firenze e direttore del reparto di Cardiologia generale all’Ospedale Careggi, parlando delle difficoltà che alcune persone incontrano nel periodo di transizione tra lavoro e pensionamento o pre-pensionamento.
Tali dichiarazioni si sposano perfettamente con i dati resi pubblici dallo stesso Congresso nazionale della Società italiana di Gerontologia e Geriatria tenutosi ieri a Roma, e che hanno evidenziato come andare in pensione aumenti il rischio di episodi cardiovascolari e depressione di una percentuale tra il 2% e il 2.5%.
Proseguendo nel suo intervento Marchionni ha poi aggiunto come andare in pensione prima del tempo, come previsto per esempio da “Quota 100”, sarebbe addirittura immorale dato che oltre a nuocere alla salute, nuocerebbe anche società che si vedrebbe privata di validi elementi che potrebbero contribuire alla sua crescita.
Escludendo queste dichiarazioni forti, in generale, i geriatrici concordano con il professor Marchionni evidenziando come il periodo della pensione coincida con un rapido declino psico-fisico. Questo secondo la maggior parte degli esperti sarebbe dovuto al senso di impotenza e di inutilità che accompagna, in alcuni soggetti, il pensionamento.
Queste sensazioni concorrerebbero in maniera importante a far si che in alcuni soggetti cominci un meccanismo che li porti a considerarsi nell’ultima fase della vita, vecchi e inutili, non più integrati nella società e che questo conduca ad un rapido declino delle facoltà fisiche e cognitive.
(Fonte: ANSA)