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Sputnik V prodotto in Italia da luglio? Adienne gela l’Italia: “Sono tutte balle. Non sappiamo quando inzieremo”

Solamente ieri era salita agli onori della cronaca la notizia dell'accordo tra Italia e Russia per la produzione del vaccino Sputnik V, con le prime indiscrezioni che parlavano dell'inizio della produzione stimato per il prossimo mese di luglio, con l'obiettivo di consegnare 10 milioni di dosi entro la fine dell'anno.

Solamente ieri era salita agli onori della cronaca la notizia dell‘accordo tra Italia e Russia, grazie all’azienda Adienne Pharma&Biotech, per la produzione del vaccino Sputnik V, con le prime indiscrezioni che parlavano dell‘inizio della produzione stimato per il prossimo mese di luglio, con l’obiettivo di consegnare 10 milioni di dosi entro la fine dell’anno.

Sebbene questa sia stata un’ottima notizia per l’Italia, anche in relazione alle recenti polemiche sorte intorno ai ritardi nelle consegne e alla carenza di dosi, oggi a cambiare le carte in tavola sono arrivate le dichiarazioni di Antonio Di Naro, fondatore e presidente di Adienne, la società nei cui stabilimenti dovrebbe avvenire la produzione del vaccino.

A seguito del susseguirsi di indiscrezioni, Antonio Di Naro ha voluto fare definitiva chiarezza sulla vicenda affermando come la produzione del vaccino Sputnik in Italia non partirà dal prossimo luglio, ma più probabilmente dal 2022, aggiungendo in merito: “Questa è una cosa che non è stata detta né dal sottoscritto, né dal mio ufficio stampa e né dalla controparte russa. Non so da dove arrivi. E ci tengo a precisare che non ci saranno 10 milioni di dosi da quest’anno”.

Non solo, il presidente di Adienne ha poi rincarato, come riporta Rai News, affermando: “Non abbiamo né tempi né dosi stabiliti. Siamo in fase di trasferimento tecnologico, ma non abbiamo ancora definito tempistiche e dosi di produzione”.

Infine, concludendo il suo intervento, Antonio Di Naro ha voluto precisare ancora come le indiscrezioni arrivate sino ad ora in merito ad una produzione da 10 milioni di dosi dal prossimo luglio siano “balle”, specificando anche come attualmente l’azienda non sia in grado di stimare quando inizierà la produzione e quali numeri riuscirà a raggiungere.