Poi ti capita di rivedere un vecchio video, dove Enrico Mattei mette a nudo l’arroganza del resto d’Europa contro l’Italia. Lo guardi, lo riguardi, poi prendi la penna scrivendo con inchiostro rabbioso…
Delle 7 sorelle siamo sempre stati i figliastri, ieri come oggi, ma guai ad andargli contro. Quando Enrico Mattei ebbe il coraggio di farlo come finì lo sappiamo tutti. L’Italia perse un gigante mentre, il resto delle sorelle, partorirono i nani di oggi ammaestrati per illuderci del tozzo di pane raffermo per il quale dovremmo pure ringraziare ed essere contenti.
Con la morte di Mattei il disegno prese forma. Bettino Craxi provò ad interrompere la spirale omicida contro il Belpaese, in qualsiasi maniera la si possa pensare pure Berlusconi con l’accordo libico per il petrolio ed il gas con la Russia.
Craxi fu costretto a fuggire, Berlusconi messo in condizione di non nuocere abbattuto da uno spread impazzito, poco importa di un debito pubblico stra-moltiplicato da allora: contava lo spread, è servito lo spread.
Meglio lo spread della dinamite, meno fragoroso e meno oggetto d’indagine. In tutto questo fa strano come la regia si sia avvalsa del solito caporalato: la sinistra italiana. Con Mattei, con Craxi, con Berlusconi.
Ci fu pure un altro che tentò di ribellarsi alle matrigne, oggi è uscito il millesimo libro contro di lui compreso la cazzata di Cazzullo, ma di lui è vietato pure farne il nome.
Marco Vannucci