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Politica

Il Comitato Nord sfida la leadership di Salvini

E’ pura illusione credere che Salvini sia rimasto impassibile di fronte alla conferenza del Comitato Nord avvenuta oggi in Provincia di Pavia. Una conferenza nata allo scopo di lanciare una sfida nei confronti del Capitano e a lanciarla non è tanto Bossi – presente e presentato come Deus ex Machina dell’iniziativa – ma l’Europarlamentare Angelo Ciocca che ha nei fatti ricevuto una vera e propria investitura dai presenti. Presenti anche l’ex Ministro Roberto Castelli, Paolo Grimoldi e tante persone che rappresentano quella Lega secessionista che si contrappone alla Lega nazionale di Salvini.

Come possa finire il tentativo del Comitato Nord è ancora troppo presto per saperlo: di sicuro vi è un problema all’interno della Lega per Salvini Premier che non può essere più procrastinato. Il cappotto elettorale di settembre è ancora un pesante colpo perchè nei fatti è riemersa una questione settentrionale che si è in qualche modo – e forse superficialmente – cercato di risolvere con la nomina alla Presidenza della Camera dei Deputati del veneto Lorenzo Fontana.

Nei fatti il problema è più profondo, più radicale e da cercare anche sul modo di fare politica da parte degli esponenti coinvolti. “La Lega non può esistere senza un’identità chiara e forte – ha spiegato il senatur – Abbiamo dato vita al Comitato Nord per rinnovare la Lega. Abbiamo veramente sofferto quando negli anni abbiamo visto cancellare l’identità della Lega. Io temevo, noi temevamo che molta gente se ne sarebbe andata dalla Lega e si sarebbe dispersa in partitini destinati a scomparire e a non avere la forza di incidere”. Nonostante il recente ricovero in ospedale, il fondatore del Comitato Nord è riuscito a tenere in pugno la folla e ha spiegato: “Noi abbiamo solo la volontà di rinnovare e fare del bene alla Lega, non vogliamo mettere al muro nessuno”. Paolo Grimoldi e l’eurodeputato Angelo Ciocca, i due coordinatori scelti da Bossi, hanno sottolineato in apertura le ragioni di questa scelta.

Prima che di una guerra tra fazioni politiche è comunque anche una guerra tra diverse visioni di pensiero di come comunicare quanto fatto nella politica quotidianamente.

“A 81 anni è ancora Bossi a regalarci emozioni – ha sottolineato Ciocca -. La Lega è sempre stata il ‘sindacato del Nord’ e deve tornare ad occuparsi dei problemi veri di questa terra. Il Comitato è il Voltaren della Lega. Non possiamo accettare che oggi al Nord ci siano problemi irrisolti che riguardano ospedali, scuole, strade. Gli interessi del Nord devono essere difesi. Siamo partiti un mese e mezzo fa e siamo già a 1.200 adesioni. Facciamo un passo alla volta”.

Il messaggio lanciato oggi da parte del Comitato Nord è un messaggio che Salvini non può ignorare. Se da una parte si può liquidare la nascita di questo come un tentativo di ribellione da parte di possibili “rancorosi”, è altresì vero che Salvini ha comunque un problema in termini di consensi e di immagine, un partito che ha puntato a diventare da federalista a nazionalista che ora deve convivere con un partito al potere, e con percentuali maggiori, che è nazionalista di natura. Forse la questione posta da Umberto Bossi oggi non può essere ignorata da Matteo Salvini.