La comunicazione del presidente Fugatti riguardo alla gestione del progetto Life Ursus ha aperto i lavori del Consiglio provinciale. Fugatti ha ripercorso le fasi del progetto e ha sottolineato la crescita della popolazione dell’orso nel territorio. Ha anche parlato del quadro normativo per la gestione dell’orso e della vicenda giuridica legata a Jj4.
Ha individuato due fasi del progetto Life Ursus (terminato a fine dicembre 2004), 1997-2000 la prima e 2001-2004 la seconda, finanziate per circa 3 milioni di euro negli otto anni. Ha tracciato poi un quadro delle cifre degli orsi sul territorio: ne sono stati rilasciati inizialmente 9 fondatori (3 maschi e 6 femmine rilasciati tra il 1999 e il 2002). L’obiettivo, ha ricordato, era il raggiungimento di 40-60 esemplari in 18-41 anni. La popolazione dell’orso, terminati i rilasci nel 2002, è cresciuta più in fretta di quanto ipotizzato dallo studio di fattibilità del progetto Life Ursus e la popolazione minima vitale, di 50 esemplari, è stata raggiunta in circa 13 anni (nel 2015) anziché nei 18-41 previsti. Nel 2021 la popolazione era di 73/92 esemplari senza considerare i cuccioli dell’anno, circa 100 esemplari totali. Il prossimo dato sarà reso disponibile grazie al monitoraggio intensivo che sarà condotto nel 2023. La densità: è oscillata tra il 2009 e oggi 1,7 e 4 orsi ogni 100 chilometri quadrati (2,85 orsi per 100 kmq nel 2021) senza mostrare un evidente trend in aumento. Le previsioni di stabilità parlavano 2-3 orsi per 100 kmq. Dal 2005 al 2021 sono andati in dispersione almeno 51 orsi, alcuni sono rientrati, altri sono morti, altri scomparsi. Nei rapporti annuali sono registrati tutti gli episodi problematici, i diversi attacchi anche all’uomo (dal 2014), compreso l’ultimo. Nel periodo 2005-2020 sono stati registrati 19 orsi problematici, ulteriori tre (totale 22) nel periodo 2021-2023: 4 sono stati abbattuti (1 in Trentino e 3 all’estero), 5 captivati, 3 bracconati, 3 scomparsi, 4 morti incidentalmente, 1 emigrato, 1 morto per cause naturali, 1 ancora in libertà.
Fugatti ha quindi fatto riferimento al quadro normativo per la gestione dell’orso (si rimanda al testo della relazione che sarà inviato), ha proposto un elenco cronologico degli atti di indirizzo politico che si sono succeduti negli anni e eseguito un excursus sulla vicenda giuridica legata a Jj4 a partire dal 5 aprile 2023. Fugatti ha citato la prima ordinanza (dell’8 aprile), poi la seconda (13 aprile), il decreto 19 del Tar (che disponeva la sospensione dell’efficacia dell’ordinanza numero 1 limitatamente all’abbattimento, per l’acquisizione di alcuni documenti tra cui la formalizzazione del parere reso da Ispra nella seduta del Tavolo per la sicurezza e l’ordine pubblico del giorno successivo all’evento). Ancora, Fugatti ha ricordato la notte della cattura di Jj4 (tra il 17 e il 18 aprile), il decreto del Tar numero 49 relativo alla seconda ordinanza, il deposito al Tar dei due pareri di Ispra, il decreto 10 del presidente della Provincia sospeso poi dal decreto 52 del Tar. Infine Fugatti ha citato la data fissata per la trattazione collegiale dell’incidente cautelare in camera di consiglio del prossimo 25 maggio e la normativa europea. La normativa citata, è stata la conclusione, è sintomo di un quadro culturale modificato in cui l’uccisione di un animale è percepita come un disvalore. Risultano comprensibili in questo quadro le difficoltà gestionali in cui si trova a operare la Provincia che deve contemperare il rispetto delle norme con le prioritarie esigenze di sicurezza e tutela dei cittadini. Non c’è dubbio che in un quadro modificato la tutela dell’animale deve essere considerata secondaria rispetto alla tutela della vita umana e l’ordinamento giuridico non deroga affatto a tale principio. Si aggiunge che la conservazione dei grandi carnivori può essere garantita solo mantenendo un’adeguata accettazione sociale della loro presenza che nasce dalla percezione della popolazione di poter esercitare in serenità le attività di vita lavorative e ricreative che si svolgono sul territorio.
In seguito, Ivano Job ha esortato a lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune e Ugo Rossi ha evidenziato la mancanza di coraggio amministrativo nel gestire la situazione. Luca Zeni ha chiesto meno slogan e più rigore nella gestione, mentre Michele Dallapiccola ha ricordato i problemi legati alla presenza dell’orso affrontati dalla provincia negli anni precedenti. La minoranza ha sottolineato lo sforamento dei tempi della comunicazione del presidente Fugatti. La seduta è stata sospesa per il pranzo al termine dell’intervento di Dallapiccola.