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Pensieri in Libertà

Stupro di Palermo. Gli “orchi” che cercano i video

“Ma quindi ancora niente?”: una frase banale, ma – così come riporta Repubblica e Open – rimanda al tragico stupro avvenuto pochi giorni fa a Palermo. Non basta la inaudita violenza, fisica e psicologica, di ragazzini che i giudici dovranno stabilire se hanno violentato una loro coetanea. Non basta aver compromesso la sua vita in tutto e per tutto. Non basta il polverone mediatico a cui è stata sottoposta. Il tutto in una società che cerca di dire no alla violenza sulle donne, ma senza alcun successo.

L’uomo non si ferma: sono ormai conosciute da tutti le parole pronunciate da uno dei ragazzi, che dice che “la carne è carne” e tornano alla mente le parole di una canzone dei Nomadi, Auschwitz, che diceva così: ‘’Ancora non è contenta di sangue la bestia umana’’ e ciò è tragicamente vero. Attualizzandole ai fatti accaduti a Palermo si potrebbe dire che ‘’Ancora non è contenta di carne la bestia umana’’. Si perché tutto ciò non è bastato: ad aggravare questa tragica vicenda ci sono altri 15 mila uomini, e questo non è un errore di battitura, che sono iscritti a gruppi telegram in cui si chiede di vedere il video in cui questa giovane donna viene violentata, abusata, umiliata.

Premetto che ciò che segue non vuole essere una generalizzazione del genere maschile, quanto una riflessione su quanti hanno richiesto e aspettano “impazienti” il video domandando – così come riportato dalle due testate – “Ma quindi ancora niente?”. Si deve anche aggiungere che non si sa se questi video ci siano e se siano stati mandati in giro da colui che ha filmato il tutto. A riguardo ci sono delle indagini in corso.

L’accesso alla pornografia al giorno d’oggi è estremamente facile: si apre internet, si digita il sito ed ecco che appaiono milioni di video da tutto il mondo. Nessuna difficoltà. Il porno ha totalmente cambiato l’approccio alla sessualità e ha modificato la percezione dell’intimità facendo credere agli utenti che quanto vedono sia vero. Tra le categorie si trova gang bang, pratica che vede una donna che ha un rapporto con più uomini contemporaneamente. Tutto ciò avviene in uno studio di registrazione con attori e un’attrice – solitamente professionista e consenziente, è pagata per svolgere tale lavoro.

È sconcertante che alcuni uomini non riescano, in una società che si vanta di essere civile e avanzata in confronto ad altre, a percepire la differenza tra un porno e la realtà, tra un’attrice e una donna che è stata costretta a subire quanto purtroppo sappiamo.

È sconcertante che ci siano uomini che vogliano avere il video dello stupro pensando che quello sia stato solo un video, solo un gioco, solo una cosa da poco.

Purtroppo non c’è nulla di falso in questa vicenda: c’è una donna, e la sua famiglia, segnati per la vita, ci sono ragazzini che hanno agito come branco, che dovranno pagare – qualora riconosciuti colpevoli – per ciò che hanno fatto, ma non solo: ci sono uomini che sono incapaci di provare empatia, come veri e propri orchi, capaci di creare dei gruppi in cui scambiarsi il video di una vera violenza. Per queste persone non esiste un termine corretto, uomini non sono, non sono neanche animali perché questi ultimi hanno dei sentimenti, quindi definibili come “orchi”. Queste figure, quindicimila figure, – secondo quanto riportato da Open e la Repubblica – iscritte al gruppo Telegram erano disposte, pur di avere il video della violenza, a scambiare video delle proprie ragazze o mogli, ma anche delle proprie madri o delle proprie sorelle pur di godere nel vedere il dramma di una ragazza.

Ciò è aberrante e la cosa più grave è che tali figure si nascondono nella nostra società, dietro padri di famiglia, dietro il volto sorridente di un vicino o di un collega in ufficio, dietro i più insospettabili. Tutte queste figure dovrebbero essere identificate: non essendo in grado di discernere la realtà, devono essere fermate. Perché la foto non è solo una foto, un video non è solo video e può rovinare la via delle persone. Non si può più vivere con leggerezza una foto, un video perché è evidente che queste possono modificare drasticamente la vita delle persone.

A queste persone solo una domanda: e se ciò fosse accaduto a una persona che loro amano?

Riguardo l'autore

giuliacalama

Nata dalla sponda veronese del lago ma lasciato il cuore dalla parte delle grotte di Catullo, colpita dai famosi versi Odi et amo. Laurea magistrale in Lettere conseguita non "perché amo leggere" ma perché mi piace scrivere. Predilezione per lavori manuali al limite tra la donna avanguardista e una donna d'altri tempi: cucino, cucio e lavoro l'uncinetto. Solo musica italiana (esclusi i Queen)