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Il miracolo del Natale

Ieri abbiamo celebrato il Natale nei nostri focolari domestici, in famiglia. Molti di noi hanno contemplato i ricordi dei Natali passati, chi c’era ed oggi non c’è più. Così abbiamo contemplato il fondo dell’anima nostra. Ma come ogni Natale abbiamo vissuto questo giorno da bambino che abita in noi, quel bambino che siamo a prescindere dall’età anagrafica o anche quel bambino che non siamo mai stati per diverse ragioni, il bambino che non smette di crescere e chiede che cosa ci porterà di nuovo questo Natale, guardando nel presepe quel fanciullino che ci abita, ci sorride e già appena nato ci ama: il Bambino di Betlemme che nella grotta di Betlemme riposa tra le braccia di Maria.

Forse sta proprio qui il segreto del Natale: il messaggio di amore e di perdono di un Dio che per farsi accogliere si è fatto talmente piccolo da abitare il seno di una Donna, come è stato per ciascuno di noi. Bambino e bambini. Il bambino è inizio, libertà inedita, storia ancora mai vista. Chi nasce è l’inizio di un nuovo mondo, un mondo che nel mondo non c’è mai stato e attorno al neonato rinasce una grande famiglia. Allora diviene paradossale vedere che la guerra e la violenza colpiscono soprattutto i bambini, colpiscono il futuro dell’Umanità. In verità il neonato Gesù sperimentò il rischio di essere ucciso per «volere politico» dato che il re Erode ordinò di eliminare tutti i bambini di Betlemme per paura del nuovo re di cui si parlava nelle sacre scritture.

In un momento in cui, a causa di efferati femminicidi, sta esplodendo l’odio per il patriarcato che in fondo è un odio mascherato verso Dio, il Natale ci aiuta a riscoprire la radice divina dell’avventura umana della vita e il miracolo dei Natale che possiamo chiedere è che si torni ad accogliere la vita come un dono da custodire con religioso rispetto, e solo allora si potrà parlare di giustizia e di pace.

Sono i bambini a domandarcelo perché non ci prendiamo cura di loro, perché dentro di noi li amiamo ma impareremo ad amarli meglio quando cominciamo a prendercene cura. Diamo dignità ad ogni bambino, anche a quelli che forse mai incontreremo perché massacrati negli scenari bellici, sfruttati dagli adulti per prostituzione, lavoro, traffico di organi, pedofilia, oppure oggetto di violenza fisica e psicologica, come le cronache quotianamente continuano a raccontarci quali «storie quotidiane» alle quali non dobbiamo adattarci.

Marco Affatigato