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I “V2” dell’ex capo di Google; crea un esercito di “droni kamikaze” con intelligenza artificiale a bordo

L’ex capo di Google Eric Schmidt vuole sostenere lo sforzo bellico ucraino con un progetto di droni suicidi a basso costo alimentati dall’intelligenza artificiale.

Droni suicidi che costano 400 dollari e dopati con intelligenza artificiale per aiutare l’Ucraina a creare il suo esercito di un milione di droni e renderla meno dipendente da produttori cinesi come DJI, questo è l’obiettivo della giovane azienda americana White Stork (“Cicogna Bianca”, in italiano). E dietro a tutto questo c’è una star americana dell’alta tecnologia. Questo è l’ex capo di Google, Eric Schmidt. Del resto per la «guerra del futuro» anche la Cina sta formando il proprio esercito… di robot umanoidi! Il progetto si chiama «Replicator» e implica la collaborazione con i produttori di difesa e tecnologia per produrre grandi volumi di sistemi d’arma autonomi a un prezzo ragionevole; sarebbero impiegati in tutti i rami dell’esercito. La guerra della Russia in Ucraina ha dimostrato che la tecnologia è pronta e utile in combattimento. Pertanto, i droni e le munizioni affinatrici sono ampiamente utilizzati. I droni navali sono stati utilizzati anche per colpire la flotta russa nel Mar Nero.

A riprova dell’interesse degli Stati Uniti per questi sistemi d’arma, il vicesegretario alla Difesa americano, Kathleen Hicks, ha dichiarato in un discorso che, entro 18-24 mesi, assisteremo all’arrivo di diverse migliaia di sistemi autonomi, in altre parole di «robot assassini». Con questa armata, gli Stati Uniti contano sull’effetto psicologico di un simile esercito per dissuadere la Cina dall’attaccare Taiwan. Resta ancora il problema etico legato all’utilizzo di questi robot killer completamente autonomi guidati dall’intelligenza artificiale.

Per il Vice Segretario alla Difesa, questi sistemi avranno sempre bisogno dell’autorizzazione formale di un essere umano per colpire il loro obiettivo e distruggerlo. Gli Stati Uniti non sono gli unici a fare affidamento su questo tipo di armi. Questo è particolarmente il caso della Turchia, Israele, Australia e persino della Libia.

Ma torniamo all’ex capo di Google che con discrezione ha creato tutta una serie di startup per coprire le sue tracce e mantenere segreto questo progetto di droni suicidi. Il mistero che circonda questi droni e il coinvolgimento di Schmidt non è durato a lungo e alla fine è stato identificato all’interno della comunità dei droni. Va detto che l’ex amministratore delegato di Google si è già espresso pubblicamente sul tema di questi droni, sul loro rapporto costo/efficacia e sulla loro rilevanza per il conflitto ucraino.

Un drone da 400 dollari “made in USA”

Questo progetto di droni a basso costo progettati per una rapida produzione di massa non sarebbe privo di tecnologia. White Stork si affida all’integrazione dell’intelligenza artificiale per l’identificazione e la precisione visiva di un bersaglio. L’intelligenza artificiale consentirebbe alla missione di continuare utilizzando solo la fotocamera e i sensori del velivolo anche se il segnale GPS viene perso a causa di disturbi da parte dei sistemi di guerra elettronica nemici.

Come ha spiegato l’AD di White Stork, i droni hanno cambiato il modo in cui viene condotta la guerra e l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei sistemi d’arma, come nel caso del cannone Caesar, ad esempio, potrebbe rafforzare la capacità dell’Ucraina di ridurre il divario e resistere alla massa di attrezzature russe. Per Eric Schmidt, il progetto è anche un modo per gli americani di mettere in ombra i produttori cinesi, i cui aerei sono ampiamente utilizzati dalle forze armate ucraine. Ma i cinesi non erano ‘’neutrali’’ in questo conflitto e contestualmente alleati della Federazione Russa?

Marco Affatigato

Riguardo l'autore

Marco Affatigato

nato il 14 luglio 1956, è uno scrittore e filosofo laureato in Filosofia - Scienze Umane e Esoteriche presso l'Università Marsilio Ficino. È membro di Reporter Sans Frontières, un'organizzazione internazionale che difende la libertà di stampa.

Nel 1980 la rivista «l’Uomo Qualunque» ha pubblicato suoi interventi come articolista. Negli ultimi anni, ha collaborato regolarmente con la rivista online «Storia Verità» (www.storiaverita.org) dal 2020 al 2023.