Di fronte alle sacrosante proteste degli italiani alle prese con la povertà e con la delinquenza delle periferie, gli opinionisti ed i conduttori politicamente corretti hanno iniziato la campagna di dis informazione a favore degli zingari. Con tanto di foto del presidente della Regione Toscana insieme agli amici Rom. Non devono essere amici suoi, invece, i toscani di Carrara, abbandonati tra alluvione e argini di polistirolo. Ma già, sono italiani, mica hanno diritti. Solo doveri. Loro, i politici e gli opinionisti politicamente corretti, oltre ai disinformatori di professione, non hanno capito che, in fondo, basterebbe poco per evitare i conflitti. Basterebbe far rispettare la legge nel medesimo modo. O, se preferiscono, nel non applicarla ma sempre nel medesimo modo. Invece no. Gli ospiti, mai invitati, hanno i diritti, gli italiani hanno i doveri. Se una famiglia italiana non manda i bambini alla scuola dell’obbligo, si ritrova senza figli per l’intervento dei servizi sociali. Se una famiglia di zingari non manda i figli alla scuola dell’obbligo, non succede nulla, perché per loro l’obbligo non significa nulla. Se un minore italiano ruba, o lancia i sassi contro le vetture in autostrada, finisce in comunità. E magari in carcere minorile. Se il reato lo commette uno zingaro, non succede nulla: un invito a continuare. L’accattonaggio con l’utilizzo di minori? Da galera per gli italiani, permesso agli ospiti. L’inquinamento ambientale per aver bruciato i cavi rubati per ricavare il rame? Praticato senza conseguenze penali nei campi Rom. Le tasse? Una brutta abitudine riservata agli italiani. Così come il pagamento di bollette per luce e gas. E ci si stupisce se le periferie esplodono? Nessun intervento contro furti e borseggi e qualche anima bella giustifica tutto con il rispetto di una cultura diversa dalla nostra. Peccato che pretendano di applicarla alle nostre case, al nostro portafoglio. Ma se la mia cultura prevede il rifiuto di pagare le tasse, Equitalia si adegua? Eppure si potrebbe cambiare. Esperimenti per l’inserimento attraverso il rispetto delle regole hanno funzionato, ad esempio a Settimo Torinese. Ma è meglio non farlo sapere in giro. Se no l’esercito di mantenuti italiani che fingono di lavorare con gli zingari perde la montagna di soldi pubblici. E i troppi zingari che preferiscono L’accattonaggio e il furto si troverebbero obbligati a lavorare.
IL FALSO PIETISMO PER I NOMADI
Dicembre 2, 2014
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