“Tsipras? Uno che fa approvare le unioni civili ma dietro al provvedimento nasconde politiche anti sociali. L’immigrazione? Un fenomeno voluto dal grande capitale per avere disponibilità di manodopera a basso costo e che permette di azzerare i diritti dei lavoratori italiani”. Come non condividere la sacrosanta analisi di questo politico? Che non è Salvini, non è Meloni e non è neppure Berlu o Brunetta. No, e’ Marco Rizzo, candidato a sindaco di Torino per il Partito Comunista. Si’, proprio quello con falce e martello e bandiere rosse. Che rispolvera Stalingrado ma che ha il grande merito di gettare nello stagno della politica non un sasso ma un intero macigno. Contro il “sistema Torino” che impedisce lo sviluppo della città ma che si trasforma nell’identico “sistema Milano” o “sistema Napoli”. E riducendo le dimensioni delle città, la logica non cambia. Basti pensare alla vergogna del giglio magico che nelle cittadine toscane, ma pure a Firenze, sostiene il bugiardissimo, la Boschi e le rispettive famiglie. Ma il comunista Rizzo non è l’unico a presentare analisi assolutamente condivisibili anche da parte di chi non si trova tradizionalmente schierato con il fronte rosso. Sta per uscire un nuovo libro del giovanissimo studioso piemontese Paolo Borgognone, dal titolo “L’immagine sinistra della globalizzazione. Critica del liberalismo radicale”, edito da Zambon. Il volume, che segue quello sull’evoluzione russa, non è ancora in libreria ed è già stato stroncato dal filosofo Azzara’, custode di un’ortodossia comunista che di comunista non ha più nulla se non l’intolleranza nei confronti di chi sa analizzare il cambiamento con occhi liberi da pastoie e condizionamenti. Non a caso il libro di Borgognone “Capire la Russia”, pubblicato sempre dalla “rossa” Zambon, e’ stato stroncato dai collettivi sedicenti antagonisti ed è stato recensito positivamente (con alcune riserve) dal centro studi Nodo di Gordio. Non va neppure dimenticato il filosofo marxista Diego Fusaro, sicuramente più apprezzato dall’estrema destra che non dai suoi teorici vicini di casa del Pd. Fenomeni da non sottovalutare, in un rimescolamento di carte generale.
Tsipras e le invasioni? Non piacciono ai comunisti, quelli veri
Gennaio 26, 2016
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