Angelo Ciocca, europarlamentare della Lega divenuto famoso per il “gesto della scarpa” nei confronti di Moscovici, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus, per esprimere il proprio punto di vista circa la questione dell’immigrazione e sulle nomine europee.
Angelo Ciocca ha iniziato il suo intervento, evidenziando come l’atteggiamento di Carola Rackete sia stato delinquenziale sopratutto nei confronti delle forze di polizia che avrebbero potuto rimetterci la vita. Successivamente, parlando più in generale della gestione dell’immigrazione ha aggiunto: “bisogna guardare in faccia la realtà e capire che dietro il traffico di esseri umani ci sono anche interessi economici. Dunque bisogna distinguere chi scappa davvero dalla guerra, da chi viene portato in Europa dopo essere stato illuso. C’è un business di questi traffici che va assolutamente interrotto. Tutti devono prenderne atto se vogliamo risolvere la situazione. Dopodichè con corridoi umanitari europei bisogna tendere la mano a chi realmente scappa da uno stato di guerra. Ma non vedo l’Europa concentrata su questo. Il no della Lega al ricollocamento automatico? Noi siamo contrari al principio della distribuzione, se prima non vai ad individuare il reale bisognoso. Se passa il messaggio che l’Europa distribuisce i migranti in Europa il flusso aumenterebbe. Bisogna prima far passare il messaggio che in Europa può starci solo il migrante che scappa dalla guerra”.
Proseguendo l’europarlamentare ha parlato anche delle nomine dei vertici delle istituzioni UE, asserendo: “non è una partita facile soprattutto perchè i colleghi di viaggio europei non sono stati in grado di capire la lezione del voto di maggio. Noi saremo la coscienza dell’Europa. Se i colleghi europei saranno in grado di misurarsi anche con la coscienza dell’Europa faranno il bene degli europei, se invece continueranno a chiudersi nella convinzione di essere loro la buona Europa e la giusta scelta distruggeranno definitivamente il progetto europeo, noi siamo lì per evitarlo”.
Infine, a conclusione del suo intervento, Angelo Ciocca ha parlato delle difficoltà degli europarlamentari italiani a parlare l’inglese: “da quando sono europarlamentare ho fatto dei corsi a Londra e Malta, se uno è consapevole di avere un limite cerca di colmarlo. Oggi pomeriggio faccio una lezione d’inglese in Parlamento, sono lezioni pagate dal Parlamento Europeo ma purtroppo sono poco frequentate. I parlamentari degli altri Paesi non è che siano messi meglio di noi. Rispetto ai francesi e agli spagnoli quando parliamo inglese siamo tre spanne sopra”.