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Editoriali

Crepare di globalizzazione pur di non essere accusati di razzismo

Crepare di globalizzazione. Anche se si chiama coronavirus, il male reale è la globalizzazione che ha portato a spostamenti ossessivi di persone e merci. Ma è vietato raccontarlo. 

Solo poche settimane or sono qualche geniale esponente del politicamente corretto aveva ironizzato sulle richieste di alcuni governatori regionali che avevano proposto di mettere in quarantena tutti coloro che arrivavano dalla Cina.

E, immancabilmente, dopo l’ironia erano arrivate le accuse di razzismo. Gli italiani dovevano essere messi in quarantena, i cinesi no e neppure a parlare di controlli sui migranti in arrivo dall’Africa. Oggi si scopre che il virus gira in Italia e scatta il panico. 

Al di là degli eventuali rischi sanitari – per ora il tasso di mortalità è estremamente ridotto – i costi per affrontare l’emergenza saranno decisamente elevati. Non è il primo incidente di percorso. La Sars, Ebola fanno parte di un passato vicino. E la frequenza di queste conseguenze della globalizzazione aumenta. Non solo tra gli esseri umani.

In agricoltura si combattono da tempo i patogeni “alieni” che infestano le piante. La cimice asiatica provoca danni colossali, ma pare brutto ricordare che non è proprio autoctona. Le piante, gli animali ed anche gli esseri umani sono in grado reagire a fronte di pericoli conosciuti ed abituali. Ma la globalizzazione porta sfide nuove, molto più pericolose. 

Gli industriali, però, non sono disposti a rinunciare alle esportazioni. D’altronde, avendo distrutto la capacità di spesa della borghesia interna, sono obbligati a cercare nuovi mercati. E se ne fregano delle conseguenze, dei container che contengono oltre alle merci anche insetti ed agenti patogeni. Si distruggono le colture italiane? Pazienza, si comprerà all’estero cibo contaminato. E si favorirà lo scambio di persone, senza controlli per non essere tacciati di razzismo. Se poi qualcuno crepa, pazienza: semplici effetti collaterali della miracolosa globalizzazione.