Sono ancora nella memoria di tutti i fatti accaduti a Washington lo scorso 6 gennaio, quando il Campidoglio degli Stati Uniti era stato preso d’assalto dai sostenitori di Donald Trump che contestavano il risultato delle elezioni presidenziali americane che avevano visto uscire vincitore Joe Biden.
Oggi, a quasi due mesi dal triste accaduto, Jacob Chansley, divenuto famoso come lo sciamano Jake Angeli, è tornato a parlare dell’assalto a Washington per la prima volta dopo il suo arresto (avvenuto a seguito della rivolta di Capitol Hill) attraverso un’intervista rilasciata alla Cbs.
Jacob Chansley divenuto tristemente famoso anche per il suo bizzarro abbigliamento durante l’assalto al Campidoglio, era stato ripreso più volte a petto nudo con addosso un copricapo fatto di pelliccia e con due vistose e lunghe corna, arrestato dopo quella notte rischia di finire in prigione fino ad un massimo di 20 anni.
Come riporta ANSA, lo sciamano Jake Angeli ha voluto specificare come l’assalto non sia stato un’attacco diretto al cuore degli Stati Uniti ma solamente atti di sciamanismo, aggiungendo di essere rimasto molto dispiaciuto per come si è evoluta poi la situazione e di essere rimasto molto deluso dalla mancata grazia da parte di Donald Trump.
“Ho cantato una canzone e questo fa parte dello sciamanismo. Si tratta di creare vibrazioni positive in una camera sacra. Ho anche pregato in quella camera sacra perchè la mia intenzione era riportare la divinità, riportare Dio nel Senato” ha affermato ancora Jacob Chansley.
Proseguendo nell’intervista lo sciamano si è difeso affermando come, durante l’attacco, abbia impedito ad alcuni assalitori di vandalizzare quel luogo sacro e di rubare dei muffin e di aver agito perchè pensava di aver risposto legalmente all’appello di Donald Trump sui social network.