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Economia

Crypto in caduta libera? No, ecco i motivi e forse Musk compirà un nuovo miracolo

Un crollo pesante quello che ha coinvolto Bitcoin e le altre criptovalute nel corso di queste ultime due settimane, ma non tanto alla luce di come si sta muovendo la borsa. Le dichiarazioni di Elon Musk sul fatto che i bitcoin inquinino l’ambiente sono all’interno di un contesto particolare dove giocano un ruolo fondamentale anche i miners cinesi che da mercoledì hanno subito uno stop da parte del Governo di Pechino. Uno stop che nei fatti ha causato un crollo del mercato, forse causato proprio dai cinesi che hanno voluto vendere tutto e subito.

La Cina ha vietato agli istituti finanziari e alle società di pagamento di fornire servizi relativi alle transazioni di criptovaluta e ha messo in guardia gli investitori dal suo trading speculativo. In una dichiarazione congiunta di National Internet Finance Association of China, China Banking Association e Payment and Clearing Association of China, che riprende le indicazioni della Banca centrale, si legge: «Recentemente, i prezzi delle criptovalute sono saliti in alto e poi precipitati, e il commercio speculativo di criptovaluta è rimbalzato, violando gravemente la sicurezza della proprietà delle persone e interrompendo il normale ordine economico e finanziario».

In questo contesto le dichiarazioni di Musk possono risultare interessanti sul medio-lungo termine. L’affermazione secondo cui i Bitcoin inquinano è nei fatti una dichiarazione di guerra nei confronti dei minatori di Bitcoin. Se volessimo paragonare il Bitcoin all’oro è come se Musk avesse invitato a non estrarre più oro. Se l’offerta è bassa, ma la domanda alta il prezzo potrebbe subire una nuova impennata perchè il numero di Bitcoin in circolazione – aumentando molto di meno rispetto a prima – sarebbe inferiore rispetto all’offerta. Nei fatti un’occasione – passatemi il termine – d’oro per tutti coloro che volessero investire nelle criptovalute. L’unico dubbio rimane la portata di questa fase calante e come questa possa essere associata a un mese – quello di maggio – che non ha sorriso agli indici azionari con un Nasdaq che nel giro di pochi giorni ha perso oltre mille punti.

Cosa aspettarsi nel prossimo futuro? Difficile da dirsi. Nelle prossime ore si potrà capire se ci troviamo di fronte al Dead cat bounce, ovvero a un possibile rimbalzo prima di una nuova caduta. In caso contrario si potrà tirare un sospiro di sollievo.

Michele Soliani