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Vaccini. Cartabellotta (Gimbe): “Purtroppo con quarte dosi siamo molto indietro, siamo uno degli ultimi Paesi d’Europa”

Proseguendo, il presidente della Fondazione Gimbe, ha parlato anche del Covid, specificando: "Noi abbiamo svoltato nel 2021 sia con le coperture vaccinali, sia con la mutazione del virus che è diventato molto meno aggressivo. Bisognerà gestire queste ondate periodiche che non sono sempre prevedibili. Purtroppo con le quarte dosi per i fragili siamo molto indietro, siamo uno degli ultimi Paesi d'Europa e questa non è una bella cosa".

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus per parlare, tra le varie, della sanità italiana e dell’andamento della campagna vaccinale italiana per quanto concerne le quarte dosi di vaccino anti Covid.

Cartabellotta ha esordito trattando il delicato tema della sanità italiana: “Ci sono due elementi da considerare: come stava il SSN
prima della pandemia rispetto alle liste d’attesa? Le strategie per accorciare le liste d’attesa sono state sempre quelle di aumentare
l’offerta. Questo però ha aumentato ulteriormente la domanda e si è tornati al punto di partenza. La pandemia ha peggiorato tutto,
ritardando le prestazioni. Lo Stato ha stanziato circa 1 miliardo di euro e ha chiesto a tutte le Regioni di sviluppare un piano di recupero
delle prestazioni. Abbiamo un capitale umano del SSN che è più debole del 2019. Se l’offerta si riduce e la domanda aumenta si capisce bene che è impossibile. E il fenomeno della rinuncia alle cure non è un fatto nuovo”
.

Proseguendo, il presidente della Fondazione Gimbe, ha parlato anche del Covid, specificando: “Noi abbiamo svoltato nel 2021 sia con le coperture vaccinali, sia con la mutazione del virus che è diventato molto meno aggressivo. Bisognerà gestire queste ondate periodiche che non sono sempre prevedibili. Purtroppo con le quarte dosi per i fragili siamo molto indietro, siamo uno degli ultimi Paesi d’Europa e questa non è una bella cosa”.

Infine, concludendo il suo intervento, Nino Cartabellotta è entrato nel merito delle discussioni sulla pubblicazione dei dati, asserendo: “Sarebbe giusto che i dati fossero accessibili a tutta la popolazione tutti i giorni, anche perchè sono pagati con i soldi pubblici”.