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Non passa la mozione Galateo “Stop assistenza economica a chi commette reati”

Non è stata approvata la mozione presentata dal Consigliere provinciale Marco Galateo “Stop assistenza economica a chi commette reati” e anzi la mozione, così come affermato dal Consigliere provinciale di Fratelli d’Italia ha mostrato una “maggioranza spaccata”.

La mozione presentata da Marco Galateo “Stop assistenza economica a chi commette reati”, evidenziava il fatto che alle famiglie ed alle persone singole che dispongono di un reddito insufficiente è concesso dalla Provincia di Bolzano un aiuto finanziario, oltre a consulenza ed assistenza per il superamento della situazione di bisogno e che tra le principali misure di sostegno vi è il “reddito minimo di inserimento”, per garantire alle persone impossibilitate a provvedere al mantenimento proprio e del proprio nucleo familiare il soddisfacimento dei bisogni fondamentali di vita riguardanti alimentazione, abbigliamento, igiene e salute, aggiungeva che altre forme di sussidio erogate dalla Provincia sono il “contributo al canone di locazione e per le spese accessorie”, “l’assegno per le piccole spese personali”, l’assegno per la “continuità della vita familiare e domestica” quello per la “vita indipendente e partecipazione sociale”, il sussidio per “l’acquisto e adattamento di veicoli”, il sostegno per il “servizio di telesoccorso e telecontrollo”.

Si tratta, ha spiegato Galateo, di prestazioni con carattere di temporaneità erogate mensilmente, in base alla valutazione del reddito familiare. Segnalando poi l’escalation di violenza e di atti di criminalità che colpivano con sempre maggior frequenza il territorio, ha aggiunto che era  necessario cambiare passo e smettere di erogare contributi e sussidi a chi delinque ed a chi non si attiene alle norme di civile convivenza: ci doveva  essere un criterio di premialità per chi si comporta bene ma, dall’altra parte, anche sanzioni pecuniarie, la mancata erogazione di aiuti o la non assegnazione degli alloggi sociali per chi non rispetta le regole. Egli ha quindi proposto di invitare la Giunta provinciale a individuare interventi concreti e risolutivi in grado di incidere sulle misure di sostegno prevedendo l’impossibilità di accedere all’assistenza economica provinciale o la revoca della stessa per coloro che commettono reati che destano particolare allarme sociale.


Riccardo Dello Sbarba (Gruppo verde) ha detto a Galateo che quanto proposto era già nella riforma Fornero, legge 92/2012, ma la Corte costituzionale l’aveva cancellato. In quanto alla definizione di “allarme sociale” riferita alla criminalità, nella legge Fornero esso faceva riferimento addirittura ad associazioni di stampo mafioso, e ciononostante la Consulta l’aveva bocciato: questo, anche perché tali forme di assistenza riguardavano l’intera famiglia, che di fatto veniva punita per i comportamenti di un singolo. Inoltre, il sostegno sociale a persone indigenti serviva anche al reintegro del reo. Il tema della violenza e della criminalità era serio, ma c’erano norme e regole da rispettare senza violare i diritti costituzionali.


Massimo Bessone (Lega Salvini Alto Adige Südtirol) ha ringraziato Galateo per la mozione: importante era dare sostegno a chi ha bisogno, ma anche controllare a chi andava questo sostegno. La Lega aveva proposto modifiche al regolamento IPES al fine di revoca a chi aveva commesso reati, ma questo non era stato accettato; vero è che tutti dovevano avere una possibilità, ma chi delinque deve pagare, e pagare caro. nella case IPES ci sono persone che si comportano bene ma hanno paura di altri inquilini che delinquono, e questo ha come concausa anche l’incertezza della pena, al di là di italiani o stranieri. Egli ha chiesto maggiore chiarezza nella parte deliberante, relativamente ai reati, e annunciato voto a favore.


Messa in votazione, la mozione è stata respinta con 10 sì e 21 no. “Oggi in Alto Adige – ha detto il consigliere Marco Galateo – stiamo dando contributi a persone che non si comportano bene secondo la legge. Ci sono persone dedite allo spaccio di droga o al consumo assiduo di sostanze stupefacenti o con problemi di alcol o che hanno un atteggiamento contrario al vivere civile, non dobbiamo metterli nella stessa graduatoria per il sostegno economico di chi invece si comporta bene.

E’ giusto sostenere chi ne ha bisogno, ma con un criterio premiante per chi si comporta bene. Oggi vediamo famiglie con più figli ed un unico reddito che fanno fatica ad arrivare a fine mese o attendono anni per un alloggio sociale, scavalcati in graduatoria da chi reddito non ne ha perché se lo procura in nero con il malaffare. E’ inaccettabile.”

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