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Beckenbauer: Der Kaiser

Il termine Kaiser è stato utilizzato per oltre un millennio al fine di identificare i sovrani del Sacro Romano Impero, dell’Impero austriaco, dell’Impero austroungarico e di quello tedesco. Per derivazione esso riprende il latino Caesar, affibbiato in origine agli imperatori romani fin dall’età di Augusto, figlioccio del celebre Gaio Giulio Cesare.

Da quel momento in poi moltissimi personaggi poterono fregiarsi della nomina di Caesar prima, e di Kaiser poi. Per i libri di storia l’ultimo in ordine cronologico fu Guglielmo II, costretto ad abdicare nel 1918. La sua abdicazione, di fatto, pose fine a una tradizione millenaria di “Cesari”.

Tuttavia, il titolo di Kaiser venne nuovamente rispolverato nel corso degli anni ’70, quando il calcio mondiale conobbe il leggendario Franz Anton Beckenbauer. Al grande carisma e alla innata leadership, il difensore tedesco univa una grandissima tecnica palla al piede. Dei numerosi trofei sollevati in carriera, da capitano, svettano l’Europeo del ’72 e la Coppa del Mondo del’ 74 con la maglia della Nazionale tedesca.

A proposito di mondiali occorre ricordare l’incredibile tenacia che lo spinse a rimanere in campo nella partita (poi persa, n.d.r.) contro l’Italia durante la Coppa del Mondo del 1970. Nonostante l’infortunio, che gli causò la lussazione di una spalla, Beckenbauer giocò i rimanenti 25 minuti dei tempi regolamentari e tutti i supplementari con un braccio fasciato.

Tra l’altro, assieme a Mário Zagallo, scomparso pochissimi giorni fa, e Didier Deschamps è una delle sole tre personalità del mondo del calcio in grado di vincere il mondiale sia da giocatore che da allenatore.

Un capitano, un allenatore e anche un dirigente, il Kaiser del pallone è stato tutto questo.  Egli legò indissolubilmente il proprio nome ai colori del Bayern Monaco, anche come allenatore e dirigente. Un connubio perfetto, volto a incarnare e a portare in alto i valori bavaresi nel mondo del calcio.

Dicono di lui

Nel corso delle ultime ore sono stati moltissimi i messaggi di stima ed affetto da parte di ex colleghi e appassionati di sport. Ai microfoni di Radio Sportiva è intervenuto Franco Baresi, uno dei difensori più completi di tutti i tempi. Egli ha espresso parole di elogio per il difensore tedesco: “Momento triste. Ci ha lasciato Beckenbauer. Un’icona, un mito, un imperatore per come interpretava il suo ruolo. Lo ammiravo: tecnica, personalità, eleganza. Un vero idolo per generazioni. Per me è stata una fonte di ispirazione. Quando mi paragonavano a lui, mi sentivo a disagio. Per me la sua morte è un grandissimo dispiacere”.

Mattia Nadalini

Riguardo l'autore

mattianadalini

Laureato in "Studi storici e filologico letterari", attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in "Scienze storiche".
Appassionato di cultura e sport, in particolare calcio e formula 1, dal 2020 scrive saltuariamente sulla propria pagina Instagram "Il simposio del calcio".