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Vergognamoci da interisti per le minacce di morte a Santon

Un giocatore sbaglia la palla, il suo avversario ne approfitta per segnare un goal. Sembrerebbe una situazione come tante, senonché questa volta ha portato Davide Santon all’isolamento dai social. Un errore compiuto dal terzino dell’Inter durante la partita Inter Roma che gli ha portato a una valanga di insulti sui social.
Eppure Luciano Spalletti ieri sera era stato molto chiaro nei confronti dei tifosi. “Basta giudicare. Se Santon mi chiede scusa non gioca più una partita”, aveva affermato dopo che il ragazzo, uscendo dal campo, si era scusato con la tifoseria. Spalletti ha benissimo capito come è la situazione in casa Inter: una continua critica da parte della tifoseria nei confronti di tutti.  Eppure le parole dell’allenatore sono state vane e quell’errore che potrebbe essere commesso da qualsiasi giocatore ha portato a una carneficina sui social in cui lo si minacciava di morte.
Inutile pensare di fare acquisti faraonici: qualsiasi giocatore che vada a giocare nell’Inter rischia, ogni domenica, di essere preso ad insulti dai tifosi. Certamente il tifoso interista non si caratterizza per essere esente dall’autocritica, ma ridursi a un continuo attacco sui social è inaccettabile anche alla luce del personaggio coinvolto. Santon è un ragazzo che è vissuto fin da quando era adolescente nell’Inter, in quella squadra che solamente a partire dal 2006 ha iniziato a vincere. Eppure lui, con quel suo accento veneto, è sempre stato legato ai colori nerazzurri. Ma i tifosi non la pensano così  e il calcio diventa sempre di più una valvola di sfogo che non coinvolge solamente i giocatori nerazzurri,
Davide Santon ha risposto alle critiche con il silenzio e, addirittura, ha disattivato il suo account Instagram. Il terzino dell’Inter, difeso anche da Spalletti nel post partita, aveva anche chiesto scusa ai tifosi al momento della sostituzione. Evidentemente non è bastato e forse noi tifosi dovremmo porci un esame di coscienza, sopratutto nei confronti di chi è una bandiera storica della squadra.