Il Consigliere di AGIRE per il Trentino Claudio Cia è intervenuto stamane, attraverso una nota, per fornire il proprio punto di vista sulla delicata questione dell‘Opera Universitaria.
Claudio Cia, dopo aver ricordato come l’Opera Universitaria sia un ente strumentale della Provincia e come benefici, annualmente, di finanziamenti provinciali da decine di milioni di euro, ha aggiunto come l’Opera non possa influire sull’insegnamento o sull’offerta formativa dell’Università di Trento.
Proseguendo nella nota il Consigliere di AGIRE ha specificato: “l’emendamento che ha scaldato gli animi, proponeva che il Presidente dell’Opera venisse scelto dalla Provincia sentito il Rettore, sulla base delle referenze gestionali, manageriali e dell’esperienza maturata nel comparto istruzione. La norma attuale prevede invece che esso venga scelto di concerto tra il Rettore dell’Università e la Provincia Autonoma anche se, nei fatti, la scelta del dirigente si è sempre ridotta ad una mera conferma da parte della PAT del nome proposto dalla dirigenza universitaria. Il tentativo di riforma quindi non avrebbe alcuna mira autoritaria, come invece hanno sostenuto alcuni Consiglieri di minoranza, giornali e un numero limitato di studenti (circa 40, alcune ripetute, le mail pervenute al sottoscritto). Parlare di “indebolimento dell’autonomia universitaria” risulta del tutto fuori luogo e capzioso visto che, a parere del sottoscritto, sembra del tutto sensato e logico il fatto che la Provincia possa agire liberamente nella scelta di un dirigente che, in pratica, amministra denaro pubblico della PAT”.
Claudio Cia non ha nascosto la delusione per i fatti occorsi la scorsa sera in Consiglio, evidenziando poi come sia ancora convinto che sia necessario riformare il sistema per evitare che l’Opera produca ancora bandi al ribasso, come nel caso delle retribuzioni del personale di portineria decurtati del 30%,
“Auspico, da politico e da contribuente, chein futuro si possa parlare seriamentecon più coraggio, meno condizionamenti e senza paure e preconcetti di una modifica strutturata e mirata, che rispetti le esigenze di UniTn ma anche i diritti della Provincia” ha infine concluso il Consigliere Claudio Cia.