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Cultura

Vittorio Sgarbi: “Parere negativo sul progetto Teatro di Cavalese”

Lo scorso venerdì 20 dicembre si è tenuta l’interessante serata inaugurale della mostra “Il Realismo Magico nell’Arte Sarda. La Collezione De Montis” presso il Palazzo storico della Magnifica Comunità di Fiemme, alla presenza dell’Assessore alla cultura Mirko Bisesti e del noto critico d’arte, nonché presidente del Mart di Rovereto, Vittorio Sgarbi.

Al termine della serata, Sgarbi ha espresso il desiderio di visitare la settecentesca Biblioteca Muratori che, dopo essere rimasta preclusa al pubblico per quasi due secoli, ha riaperto ai visitatori solamente da un paio di decenni.

L’ultima tappa ha infine interessato quello che per gli abitanti di Cavalese e dell’intera Val di Fiemme rappresenta, già da diversi anni, motivo di controversia e oggetto di acceso dibattito. Come concordato già in precedenza con il professore, abbiamo infatti effettuato un sopralluogo nei pressi dei resti del Teatro di Cavalese, grazie al quale egli stesso ha potuto constatare di persona il suo stato attuale e durante cui ho potuto esporgli nel dettaglio quello che prevede il nuovo progetto di ricostruzione voluto dall’amministrazione comunale e a cui il sottoscritto, la sezione Lega locale e tanti valligiani si oppongono con decisione.

Ho già avuto modo di incontrare Vittorio Sgarbi in più occasioni e di sottoporgli il progetto alternativo elaborato dell’architetto Facchin, che prevede la ricostruzione della struttura nel rispetto del suo stile architettonico originario, in contrapposizione a quanto previsto dal progetto proposto dal Comune di Cavalese e illustrato dai rendering realizzati dalla società proprietaria dell’area, ovvero Patrimonio del Trentino.

Vittorio Sgarbi ha confermato il suo parere contrario a quanto previsto dal progetto comunale (come aveva, tra l’altro, già testimoniato in un video girato nella scorsa estate) e su cui si è anche espressa, nella stessa direzione, la popolazione di Cavalese con un referendum avvenuto nel settembre 2018. Il professore ha quindi promesso di adoperarsi affinché il teatro venga ricostruito nella sua forma architettonica storica, testimone di un’epoca edilizia e tanto cara ai valligiani, e non in quella che, nelle parvenze, ricorda più un rimessaggio per aerei che un teatro di valle.

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Questo è quanto scritto in una nota del Consigliere Provinciale Gianluca Cavada.