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Scozia, dal 2021 lezioni Gender obbligatorie nelle scuole

Dal 2021 le scuole pubbliche della Scozia avranno delle lezioni di storia Gender all’interno dei propri programmi formativi. Il progetto, approvato già nel 2018, sta per vedere il proprio avvio, secondo le dichiarazioni ufficiali rilasciate all’epoca dal Governo scozzese e in particolare il Vicepremier John Swinney.

La Scozia è già considerata uno dei paesi più progressisti in Europa per l’uguaglianza LGBT. Sono lieto di annunciare che saremo il primo paese al mondo ad avere un’istruzione inclusiva LGBT incorporata nel curriculum” ha dichiarato Swinney in un intervento pubblico, presente integralmente sul sito del Governo scozzese. “Il nostro sistema educativo deve supportare tutti a raggiungere il loro pieno potenziale. Per questo motivo è fondamentale che il curriculum sia tanto vario quanto i giovani che imparano nelle nostre scuole“.

L’inserimento di questi programmi era stato fortemente consigliato, già nel 2017, da un Gruppo di lavoro sull’istruzione inclusiva. Questo gruppo avrebbe prodotto 33 raccomandazioni, tra le quali il miglioramento dell’inclusione LGBT, il miglioramento della pratica per gli insegnanti, una formazione professionale ad hoc per gli insegnanti, il monitoraggio riguardo l’inclusione LGBT e la registrazione degli episodi di bullismo riguardante l’identità sessuale.

Sempre secondo il Gruppo di lavoro – nominato TIE, Time for Inclusive Education – la decisione di dar vita a questi corsi avrà un doppio effetto: da un lato, fornirà la possibilità di ridurre fortemente il disagio provato dagli studenti LGBT, visto che il 90% dei ragazzi omosessuali scozzesi ha dichiarato di aver vissuto episodi di discriminazione e ben il 27% ha affermato di aver pensato al suicidio; dall’altra, questa decisione andrà sostanzialmente ad “archiviare” una normativa introdotta nel 1988 nella quale si vietava alle autorità locali britanniche di “promuovere” l’omosessualità.

Se da un lato restano significativi i dati sul bullismo e sulla depressione degli studenti LGBT, oltre a tutti gli eventuali pregiudizi del caso, dall’altro bisogna anche sottolineare che la Scozia è stata classificata come uno dei Paesi europei più progressisti per quanto riguarda la tutela legale degli omosessuali.

Le raccomandazioni accettate – ha concluso Swinney – non solo miglioreranno l’esperienza di apprendimento dei nostri giovani LGBT, ma sosterranno anche tutti gli studenti a celebrare le loro differenze, promuovere la comprensione e incoraggiare l’inclusione“.

Così, le scuole scozzesi dovranno organizzare corsi riguardanti la terminologia e l’identità LGBT, il contrasto all’omofobia-bifobia-transfobia, nonché la storia delle uguaglianze e dei movimenti LGBT. Il progetto, secondo le indicazioni del Gruppo di lavoro, doveva entrare in vigore entro il maggio 2021, quindi è presumibile che già nel corso di questo anno scolastico inizieranno lezioni di questo genere.

Quella del Governo scozzese non è però una misura isolata: secondo ILGA Europe – la federazione continentale dell’Associazione Internazionale Lesbiche e Gay – le misure adottate finora in Europa tese a normalizzare una situazione di sostanziale discriminazione sarebbero diverse. In Irlanda e in Svezia, per esempio, i Governi avrebbero emanato leggi per contrastare il bullismo nei confronti degli studenti omosessuali, al fine di creare una scuola più inclusiva e sicura anche per quei ragazzi. La stessa Unione Europea si sarebbe impegnata in questo senso, sia continuando a finanziare e sostenere programmi di aggiornamento anche per il personale docente, al fine di sensibilizzarlo in materia, sia raccomandando, attraverso il Comitato dei Ministri, di prevedere misure di contrasto alla discriminazione.

Riccardo Ficara Pigini

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