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Per la Gauche Caviar l’Europa deve essere unita ma senza Germania, Austria, Francia, Spagna..

La costruzione dell’Europa è utile ed inevitabile. Costruzione e non ricostruzione, perché l’accozzaglia di burocrati strapagati a Bruxelles e Strasburgo nulla ha a che fare con qualsiasi idea di Europa. Però, in attesa di qualcosa di totalmente diverso, anche i politici dei diversi Paesi dovrebbero impegnarsi per migliorare la percezione che si ha di questa realtà nemica dei popoli.

Con le misure imposte da Draghi quando era al vertice della Bce, e poi con il Recovery, il gradimento nei confronti dell’Ue era salito considerevolmente. Dunque che fare? Approfittare del momento favorevole per andare oltre al suq squallido quotidiano? Ma neanche a parlarne! Arriva l’idiota di turno e cerca di distruggere l’enologia italiana e francese con il progetto di annacquare il vino. Che segue il tentativo di penalizzare la dieta mediterranea, favorendo al contempo l’introduzione di cavallette e vermi nell’alimentazione europea.

Sono queste le misure fondamentali per costruire un’Europa culturale, politica, economica, militare? Probabilmente no. Dunque il problema andrebbe risolto cacciando a pedate chi ha scelto di fare la guerra alla cultura alimentare dell’Arco Latino.

Ma quello dell’immaginario collettivo è un problema molto più complesso. E nessuno, in realtà, prova a risolverlo. Si procede per stereotipi: gli italiani sono fannulloni e mafiosi; i tedeschi prepotenti e vogliono un’Europa di schiavi; i francesi non sanno perdere e hanno la puzza sotto il naso; gli spagnoli irosi e pigri; gli olandesi avidi; i greci inefficienti e più pigri degli spagnoli; gli slavi violenti ed inaffidabili. Ma si potrebbe proseguire con luoghi comuni, offese, polemiche che risalgono alla notte dei tempi.

Roma, ridotta ad un immondezzaio, si considera erede diretta dei romani che crearono l’Impero e non degli appecoroniti sudditi dei vari Papi e cardinali. Parigi, insopportabile per tutti gli altri francesi, sogna ancora i fasti del Re Sole. Berlino, forte di un’economia comunque trainante rispetto al resto d’Europa, finge di ignorare che gli unici europei che combattono ancora in giro per il mondo sono i francesi e la forza delle armi resta fondamentale.

Nessuno che voglia investire un solo euro per farsi apprezzare dagli altri, per far conoscere aspetti diversi da quelli in stile barzelletta. Gli Usa vivono di minaccia militare e di soft power. L’Europa che non sa combattere, ignora anche il soft power. I telefilm polizieschi ambientati a Vienna, come Tatort, rappresentano un perfetto esempio di narrazione anti europea e contraria alle piccole realtà locali, alle culture dei territori.

E lo stesso vale per altre produzioni televisive di Francia, Svezia, Italia, Germania. Neppure su questo terreno si arriva ad una narrazione condivisa e che rappresenti un sostegno all’Europa e non una ulteriore minaccia a vantaggio dei propri nemici. Ovviamente non può mancare il genio italico dei politicamente corretti. Quelli che si dichiarano europeisti senza se e senza ma e poi, per chiarire che sono tutte menzogne, vogliono rendere inno ufficiale il “Bella ciao”, tanto per chiarire che Germania ed Austria sono sempre i nemici.