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Politica

A cosa servono queste destre? A nulla, rien de rien, nada de nada

Prima di Natale Radio Kultura Europa ha organizzato un dibattito radiofonico dal titolo “A che c…o ci serve questa destra?”. Un titolo che aveva provocato la reazione stizzita di alcuni esponenti delle destre italiane. A distanza di poco più di un mese il miserabile spettacolo offerto in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica dovrebbe spingere gli offesi di allora a fornire una risposta.

Ovviamente non lo faranno, poiché la risposta, più edulcorata rispetto al titolo scelto dalla radio, sarebbe semplicissima: “Non ci serve a nulla”. Rien de rien, nada de nada.

Certo, a loro serve. Serve per ricchi stipendi da parlamentari. Serve per una dignitosa sopravvivenza economica da Assessori e Consiglieri comunali. Serve per spartirsi un po’ di poltrone e strapuntini nel sottobosco del potere nazionale e locale. Serve ai parlamentari per accrescere il fascino erotico quando rientrano nei territori da cui sono partiti. Serve agli avversari per giustificare la propria mediocrità. Se le destre premiano con ruoli di prestigio i maggiordomi di Confindustria, allora il PD può offrire un Ministrro alla De Micheli. Se si premia con un posto da Sottosegretario alla Cultura chi ha gravi problemi di rapporti con i libri, allora si può anche portare Toninelli a fare il Ministro.

Servono, queste destre, a farsi prendere platealmente in giro da Toti, da Brugnaro, persino da Osvaldo Napoli – non proprio tre statisti di altissimo livello – senza che questo susciti un briciolo di decenza e un ritiro del sostegno alla Giunta regionale ligure o a quella comunale di Venezia. Le poltrone valgono più della dignità. Poltrone che, ovviamente, non servono mai per promuovere o sostenere iniziative che potrebbero anche solo sembrare di “area”.

Neanche a parlarne di liberarsi dell’abbraccio mortifero di Forza Italia che, pur di affossare ogni velleità di leadership delle destre, scarica persino la Casellati che proprio FI ha voluto alla Presidenza del Senato. D’altronde le destre sono rigorosamente mute anche di fronte a servizi vergognosi del Tg5, dunque come si può pretendere un gesto di ribellione nei confronti di Berlusconi, di Tajani, persino di Brunetta?

Non servono, queste destre, a tutelare i principi che sono alla base di molti dei voti ricevuti. Hanno tradito tutto e tutti, preferendo accodarsi alle indicazioni del politicamente corretto. Non servono, queste destre, a difendere qualsiasi tipo di patria, che si tratti delle piccole patrie locali, di quella italiana o di quella europea. Destre squallidamente atlantiste, in totale negazione di tutto ciò che dovrebbero essere.

Però queste destre totalmente inutili sono prontissime a ripartire a caccia di voti. Ricominciando ad ammiccare, a promettere, a far capire, a ipotizzare. Magari obbligando i maggiordomi ad accantonare per qualche tempo gli slogan preparati da Confindustria. Oppure giocando sulla squallida situazione complessiva: è vero che non siamo capaci, ma gli avversari non sono migliori. Davvero troppo poco per far perdere 10 minuti per andare a votare.

Augusto Grandi