Una bruttissima vicenda quella risolta nel giro di poco tempo dai militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Cavalese, che hanno ricostruito una serie di comportamenti violenti posti in essere da un uomo originario del Trentino, nei confronti della propria convivente.
Tutto è partito dalla denuncia della donna che colpita da un pugno al volto, aveva riportato la frattura delle ossa nasali. Gli inquirenti, raccolta la denuncia, non si sono fermati al singolo episodio ma hanno effettuato degli approfondimenti rilevando un altro accesso “sospetto” al pronto soccorso da parte della vittima per delle lesioni al capo, asseritamente di natura “accidentale”, ma che a seguito delle indagini sono risultate attribuibili alla condotta violenta del fidanzato.
In ordine a quanto accertato, sotto la direzione del Magistrato inquirente, i Carabinieri del NORM di Cavalese hanno fatto emergere ulteriori comportamenti violenti posti in essere in passato dall’indagato nei confronti di altre donne a cui era stato legato sentimentalmente.
I riscontri dei Carabinieri hanno portato il G.I.P. di Trento ad emettere una misura cautelare in carcere nei confronti dell’uomo violento.
“In Trentino abbiamo una rete che sul tema del contrasto alla violenza contro le donne sta lavorando sempre più in sinergia” è il commento dell’assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana alla notizia dell’arresto da parte dei Carabinieri di Cavalese di un uomo che nei giorni scorsi ha aggredito la compagna causandone l’accesso al pronto soccorso.
“Un grazie quindi – prosegue l’assessore Segnana – agli operatori e alle operatrici del pronto soccorso, ai servizi sociali e alle forze dell’ordine che hanno saputo approfondire il caso, non soffermandosi al singolo episodio ma anche indagando su momenti pregressi di violenza. Attenzione che ha portato il Gip di Trento ad emettere una misura cautelare in carcere nei confronti dell’uomo”. “Rivolgo infine un appello – conclude l’assessore – alle donne che stanno subendo violenza a non aver paura a denunciare chi fa loro del male, a chiedere aiuto. Le istituzioni sono al vostro fianco”.