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60 anni dal volo della prima donna (comunista) nello spazio

60 anni fa le donne conquistavano lo spazio ad opera del comunismo e della sua propaganda che voleva mostrare all’occidente che la donna sovietica non stava tra i fornelli di casa ma esplorava il cosmo. A tracciare la rotta verso l’infinito fu la cosmonauta Valentina Tereshkova, che il 16 giugno del 1963, a soli 26 anni, diventò la prima donna a volare nello spazio. Lo fece a bordo della capsula Vostok 6, completando 48 giri intorno alla Terra in 71 ore durante una missione ricca di imprevisti.

Divenuta un simbolo per l’Urss in piena Guerra Fredda ma anche per l’emancipazione femminile, fu la prima di tutta una serie di astronaute che ad oggi sono impegnate nei vari progetti delle principali agenzie spaziali nazionali. Una donna attiva tanto che oggi, a 86 anni, è una politica attiva essendo una deputata del partito Russia Unita di Putin.

Nata il 6 marzo 1937 a Maslennikovo, nei pressi della città di Jaroslavl sul fiume Volga, Valentina Tereshkova proviene da una famiglia proletaria. Appassionata di volo e paracadutismo, nel 1962 venne selezionata tra oltre 400 candidate per diventare cosmonauta. Il 16 giugno 1963 decollò in solitaria da Baikonur permettendo all’Unione Sovietica di intestarsi il primo volo di una donna nello spazio, dopo quello del primo uomo compiuto nel 1961 da Yuri Gagarin.

Con il nome in codice ‘Gabbianella’, la Tereshkova spiccò il volo due giorni dopo che il collega Valeri Bykovsky era partito con la Vostok 5. Era il secondo volo congiunto dopo quello della Vostok 3 e 4 avvenuto durante l’anno precedente. Fu nei fatti una storica missione anche se la cosmonauta, scelta anche perchè figlia di un eroe di quella Unione sovietica che si voleva imporre a livello internazionale, si trovò ad affrontare imprevisti di ogni tipo: dal ‘mal di spazio’ (un malessere simile al mal di mare con nausea e vomito) a una correzione della traiettoria della navetta. Alla fine totalizzò più ore nello spazio di tutti gli astronauti americani messi insieme, nei fatti un vero e proprio successo per la propaganda comunista. Il rientro avvenne il 19 giugno sempre nella steppa kazaka.

Dopo la missione Tereshkova non tornò più in orbita: si sposò con il collega Andriyan G. Nikolayev e iniziò a lavorare come istruttore e pilota collaudatore, diventando nel 1995 la prima donna generale delle Forze armate russe e poi parlamentare nel 2011. Per vedere un’altra sovietica nello spazio (Svetlana Savitskaya) bisognò attendere fino al 1982, mentre la prima americana (Sally Ride) arrivò nel 1983.

Riguardo l'autore

giuliacalama

Nata dalla sponda veronese del lago ma lasciato il cuore dalla parte delle grotte di Catullo, colpita dai famosi versi Odi et amo. Laurea magistrale in Lettere conseguita non "perché amo leggere" ma perché mi piace scrivere. Predilezione per lavori manuali al limite tra la donna avanguardista e una donna d'altri tempi: cucino, cucio e lavoro l'uncinetto. Solo musica italiana (esclusi i Queen)