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Politica locale

Segnana: “nessun conto in rosso per il Servizio sanitario provinciale”

L’Assessore Stefania Segnana replica alle notizie riportate oggi su alcuni quotidiani riguardo al presunto disavanzo di oltre 240 milioni nei conti della sanità provinciale.

“Va sgombrato – ha affermato Segnana – il campo da possibili equivoci che potrebbero indurre allarmismi dove invece non ci sono: oggi su alcuni quotidiani è riportato la notizia che i conti della nostra sanità sarebbero in disavanzo di oltre 240 milioni. Ma ciò che la Corte dei Conti imputa alla Provincia autonoma di Trento quale “disavanzo”, ovvero 243 milioni, per la Provincia rappresenta una “fetta” delle risorse messe a disposizione per il finanziamento complessivo del sistema sanitario provinciale”.

L’Assessore Segnana ha quindi voluto sottolineare come sia necessario sgombrare il campo da possibili equivoci che potrebbero generare allarmismi ingiustificati. La cifra di 243 milioni di euro riportata dalla Corte dei Conti come “disavanzo” non indica nei fatti un conto in rosso. L’Assessore tramite una nota stampa ha spiegato che: “Il meccanismo per spiegare questo malinteso è legato alla nostra speciale Autonomia: ogni anno infatti il Ministero della Salute, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle finanze, approva il Riparto del Fondo sanitario nazionale (FSN) sulla base delle disponibilità economiche che il Governo ed il Parlamento identificano nel Bilancio dello Stato. Alle autonomie “Speciali” – e quindi alla Provincia autonoma di Trento – viene attribuita una “disponibilità figurativa proporzionale del FSN” che ovviamente non corrisponde ad alcuna erogazione effettiva, dato che la Provincia finanzia interamente il Servizio sanitario provinciale con le risorse proprie individuate all’interno del bilancio della Provincia stessa, senza alcun onere quindi a carico dello Stato (ai sensi dell’articolo 34, comma 3, della legge 23 dicembre 1994 n. 724). Le “Speciali” sono libere di aumentare questa “disponibilità figurativa”, in quanto non vi sono limiti imposti dallo Stato: i 243 milioni di euro riportati oggi da alcuni quotidiani corrispondono alla differenza fra la quota “figurativa” di finanziamento calcolata dallo Stato e quanto in realtà la Provincia nel 2022 ha destinato per la propria sanità”.

Segnana ha poi voluto ricordare che il dato si desume dalla relazione della Corte dei Conti per l’anno 2022, nella quale è espressamente riportato che i 243 milioni di euro sono coperti interamente con risorse della Provincia e quindi non indicano, evidentemente, nessun deficit o conto in rosso.

Il disavanzo di 243 milioni altro non sono che risorse per finanziare il sistema sanitario provinciale. Risorse che servono alla Provincia per garantire ai trentini servizi e prestazioni con standard più elevati, nonché prestazioni ulteriori ai livelli essenziali di assistenza, che altrimenti non potrebbero essere assicurati se la sanità trentina fosse realmente ed effettivamente finanziata all’interno del riparto del Fondo sanitario nazionale. Si pensi ad esempio alle prestazioni extra-LEA, alle prestazioni di protonterapia, all’assistenza socio-sanitaria, alla capillarità dei servizi ospedalieri e territoriali. Infine è utile sapere che ogni anno il Dipartimento Salute e Politiche Sociali della Provincia si confronta formalmente con il Ministero dell’Economia e delle finanze che ne certifica l’equilibrio del bilancio sanitario provinciale, che peraltro – va sottolineato – chiude sempre con un lieve attivo”.