Home » Sanità pubblica, Cia (FdI): “I sindacati ci illustrino le loro proposte”
Politica locale

Sanità pubblica, Cia (FdI): “I sindacati ci illustrino le loro proposte”

Le dichiarazioni dei rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil sulla sanità non sono passate inosservate da parte di Claudio Cia che ha voluto replicare in merito. Questi infatti avevano dichiarato che la Lega e Fratelli d’Italia stanno puntando alla sanità privata, oppure hanno dichiarato che: “La ricetta che leggiamo nel programma del presidente Fugatti e che trova conferma nelle parole del Consigliere Cia di Fratelli d’Italia, spostando l’asse sui privati finirà per impoverire il sistema pubblico, mettendo anche in discussione il diritto di accesso a cure di qualità per tutti i cittadini e le cittadine”.

A riguardo Cia ha affermato che si “correrebbe il rischio di prenderli quasi sul serio, se non fosse che immancabilmente i dati statistici e la storia finiscono clamorosamente per smentire qualsivoglia affermazione viziata dal loro approccio ideologico”. 

Claudio Cia ha poi affermato: “Le statistiche relative al definanziamento del Sistema Sanitario Nazionale fornite dalla Fondazione GIMBE ci dicono che tra il 2010 e il 2019 tutti i Governi che si sono succeduti (guidati in prevalenza da una compagine di centrosinistra) hanno ridotto la spesa sanitaria di oltre 37 miliardi di euro. I sindacati paiono poi dimenticare che il DM 70/2012 del Governo Monti tagliava la spesa dal 5 al 27% del personale sanitario, dal 4 al 13% dei medici di base, dal 2 al 29% dei posti letto. E’ pur vero che il Trentino, grazie alla sua Autonomia, ha la possibilità di gestire la sanità in modo diretto, ma al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza (i famosi LEA stabiliti a livello nazionale) ha dovuto adeguarsi – essendo un piccolo territorio – alle quantità imposte dalla norma nazionale. Questo si è tradotto, tra il 2011 e il 2018 (Giunte Dellai e Rossi), nella riduzione del numero totale di posti letto all’interno degli Ospedali pubblici trentini che è passato da 1.731 a circa 1.430 (mentre nel 2021 – Giunta Fugatti – si è registrato un lieve aumento a 1.445). Praticamente una differenza di circa 300 posti letto, come se in sette anni avessimo chiuso gli ospedali di Tione, Cavalese, Borgo Valsugana e Arco (che insieme oggi contano 294 posti letto). A fronte di ciò, si è assistito a un progressivo incremento dei posti letto all’interno degli ospedali privati accreditati (Eremo di Arco, Solatrix, Casa di Cura Regina, S. Camillo, S. Pancrazio e Villa Bianca) che hanno raggiunto, nel 2021, gli 826. 

Potrei anche sbagliarmi, ma non ricordo particolari levate di scudi da parte dei sindacati di Cgil, Cisl e Uil quando questi tagli sono stati portati avanti dal centrosinistra. A questo punto le domande sono due: quali sono le proposte concrete dei Sindacati per invertire la rotta? Pensiamo forse di poter garantire oggi la medesima qualità del servizio sanitario trentino senza gli ospedali e gli ambulatori privati convenzionati? Una possibile risposta alla seconda domanda arriva dai progetti presentati per la realizzazione del N.O.T., che a fronte di un previsto aumento di day surgery e ricoveri brevi, prevedevano un numero di posti letto persino inferiore a quello attuale del Santa Chiara.

Ritengo sia dunque ora di finirla di mettere in contrapposizione due facce (sanità pubblica e sanità privata convenzionata) delle medesima medaglia. Altrimenti risulta chiaro che i pregiudizi continueranno a offuscare la ragione e, al fine di non aumentare lo stanziamento a favore del privato convenzionato sul suolo trentino (che in questo modo potrebbe garantire un numero maggiore di prestazioni a titolo gratuito per il cittadino, contribuendo altresì a ridurre le liste di attesa), continueremo a foraggiare e ingrassare strutture private fuori Regione (leggasi Negrar, Peschiera ecc.), costringendo a un increscioso aumento della mobilità sanitaria passiva dei pazienti trentini (il cui costo è comunque sostenuto dalle casse provinciali). Per il bene dei trentini, lasciamo perdere le polemiche sterili e guardiamo al futuro”.