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Kennedy. Veltroni parla del suo ultimo libro: “Chi ha ucciso JFK? Non lo so”

Walter Veltroni ha esordito proprio parlando del suo ultimo libro, edito da Feltrinelli e dedicato ai fratelli Kennedy: "Il rapporto tra i due fratelli è stato abbastanza decisivo. Soprattutto in due passaggi.

Walter Veltroni è stato ospite in studio del programma di Rai Radio2 ‘Non è un Paese per Giovani”, condotto da Massimo Cervelli e Tommaso Labate, in onda dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 13.30 per parlare, tra le varie, del suo ultimo libro “I fratelli che volevano cambiare il mondo”.

Walter Veltroni ha esordito proprio parlando del suo ultimo libro, edito da Feltrinelli e dedicato ai fratelli Kennedy: “Il rapporto tra i due fratelli è stato abbastanza decisivo. Soprattutto in due passaggi.  Per la lotta contro la segregazione razziale, quando Bobby era al dipartimento della giustizia, e soprattutto durante la crisi dei missili a Cuba, in cui Bobby Kennedy ha trattato fino alla fine, a dimostrazione che anche crisi spaventose come fu quella possono essere risolte con la forza, ma con la politica”.

Proseguendo nel suo intervento, l’ex Sindaco di Roma ha parlato ancora dei fratelli Kennedy: “C’è la sensazione che aver tolto di mezzo loro abbia cambiato il destino del mondo. Operazione chirurgiche che servono a cambiare il flusso delle acque. Se Robert Kennedy fosse stato eletto Presidente degli Stati Uniti, e non c’era dubbio su questo, sarebbe cambiato il mondo tra il 1968 e il 1976. Quell’assassinio ha avuto un effetto chirurgico devastante. Non avremmo avuto il Watergate, avremmo chiuso prima la guerra del Vietnam, probabilmente gli Stati Uniti sarebbero stati diversi, come in Italia con la morte di Moro. Se Moro non fosse stato ucciso le cose sarebbero andate in un’altra maniera”. 

Su Ted, il terzo dei fratelli Kennedy, invece, Walter Veltroni ha raccontato: “L’ho conosciuto bene, era un uomo di grandissimo livello. Però sfortunato. Per quello che gli è successo. Ci furono anche dei difetti e degli errori da parte sua. Ho avuto la fortuna di conoscere buona parte della famiglia e anche molti loro consiglieri. Sono tutti fatti della stessa pasta, che per me è una bellissima pasta. La pasta fatta di quel pensiero che riesce a tenere in armonia la libertà e la democrazia con la giustizia sociale e i diritti. Incarnavano il cambiamento non come dichiarazione ma come azione concreta”. 

Infine, concludendo il suo intervento, Walter Veltroni si è espresso in merito all’assassinio di John Fitzgerald Kennedy: “C’è un filmato che dimostra che non fu colpito solo da dietro ma anche da davanti. Chi è stato tra i petrolieri del Texas, la mafia, gli esuli cubani la Cia? Non lo so e non lo sapremo mai. Lui aveva rotto le scatole a un sacco di gente”.