Home » Il 16 luglio di John Kennedy Jr
Società

Il 16 luglio di John Kennedy Jr

John jr era bello, adorato dalle donne, sposato con una “principessa” di Manhattan, aveva tutto.

Aveva anche sofferto parecchio, però.

Nato nel 1960, praticamente subito dopo l’elezione di John senior a presidente USA, secondogenito dopo Caroline, figlio di una dea come Jackie, sofisticata e inarrivabile, a tre anni era già orfano di padre.

Mamma si risposò benissimo, nel 1968, con l’uomo allora considerato il più ricco del mondo, l’armatore greco Aristotile Onassis, e questo gli portò in dote la sicurezza economica, grazie a dei fondi destinati a lui e alla sorella; ma l’ironia popolare sull’astuzia materna lo perseguitò sempre.

Rimasta vedova nel 1975, senza apparentemente soffrirne troppo, Jacqueline si accasò, pur senza legami formali, con un noto commerciante di diamanti di New York, il belga/americano Maurice Templesman.

In tali condizioni, molti non avrebbero poi tanta voglia di studiare; tuttavia il ragazzo obbedì a mamy e prese la laurea in legge, in un ateneo meno prestigioso di altri, faticando per l’iscrizione all’albo (bocciato due volte) e si fece pure un po’ di praticantato in procura. Incassò uno smacco sentimentale, quando, innamorato dell’attrice Daryl Hannah, dovette lasciarla perché Jacqueline la detestava; e sopportò il dolore della morte di quest’ultima, nel 1994.

Non ci si aspettava altro che seguisse le orme paterne, ma il bel John Jr (guai chiamarlo John John, come facevano i giornalisti) si prese decenni sabbatici, dedicandosi soprattutto allo sport e al volo.

Negli anni novanta gli venne la bella idea di fare l’editore. Creò una rivista che, nelle sue intenzioni, doveva occuparsi di politica in modo “leggero”, e la battezzò “George“. Nel primo numero, in copertina, faceva bella mostra Cindy Crawford vestita da George Washington.

All’inizio, se non altro per curiosità, il pubblico si dimostrò interessato, ma presto le vendite calarono e lui era alla disperata ricerca di fondi.

L’eterea moglie Carolyn Bessette, ex pierre per Calvin Klein, si era da subito mostrata insofferente agli assalti mediatici cui lui era abituato e pare che negli ultimi tempi avesse addirittura cambiato casa, causando una separazione di fatto. Hanno insinuato che il principale motivo di dissidio tra i due fosse l’uso di cocaina da parte della Bessette.

Il giorno fatale, 16 luglio 1999, non iniziò bene.

Kennedy trascorse ore frenetiche, in riunioni con potenziali finanziatori della sua rivista (anche se pare si profilasse la chiusura); poi si buttò nell’infernale traffico di Manhattan all’ora di punta, arrivando in ritardo all’aeroporto; lì lo attendeva la cognata Lauren Bessette, che desiderava parlargli prima dell’arrivo di Carolyn, per sondare il terreno sull’andamento del loro matrimonio, celebrato tre anni prima e ancora senza figli. Non si sa se riuscirono a farlo o, visto il tempo ristretto, Carolyn avesse interrotto le loro buone intenzioni. Il particolare delle confidenze tra cognati, viene dato per certo, ma non se ne conosce la fonte, visto che i due erano soli.

Faceva buio e si preannunciava una fastidiosa foschia quando i tre decollarono con l’aereo privato di lui, un Piper Saratoga, destinazione l’isoletta vip di Martha’s Vineyard, per le nozze di una cugina Kennedy. John, pilota non esperto, era abilitato solo al volo a vista e non a quello strumentale; non aveva presentato il piano di volo (esentato per il suo nome?), era stanco e voleva sbrigarsi.

Forse per questo scelse la rotta più veloce e meno sicura e il resto è noto. Per alcuni, invece, ci sarebbero questioni da chiarire. Nessun aiuto può venire dalla scatola nera, non installata su quel tipo di aereo.

Il giovane rampollo ne esce maluccio. Descritto da molti come incompetente, velleitario, presuntuoso, raccomandato, incosciente, provoca una strage, decimando pure la famiglia della moglie.

Le azioni di Kennedy in quel giorno sembrano improntate all’irragionevolezza e non se ne capisce il perché, avendo anche una moglie in grado di dissuaderlo. I tre potevano far pilotare un professionista, per esempio, noleggiare un altro velivolo o partire il giorno dopo: insomma tutto, tranne che, cocciutamente, volare al buio, lui privo delle necessarie competenze, dopo una notte di scarso sonno e ignaro della rotta.

Di complotto hanno parlato in pochi; altri sognatori lo danno per sopravvissuto e sostenitore di Trump. Si fa notare che, sotto la patina progressista di famiglia, il delfino smaniava a causa delle sue convinzioni intimamente conservatrici, che avrebbe voluto trasferire in un programma politico per l’ascesa alla presidenza USA. Il testimone dell’antagonismo è passato al cugino Robert Kennedy Jr, figlio di Bob, che dal 2020 porta avanti una campagna contro l’agenda globale. Di fatto, la grande famiglia politico/principesca USA è stata estromessa dai giochi. Riuscirà a rientrare?

Carmen Gueye

Riguardo l'autore

carmengueye

Carmen Gueye genovese laureata in lettere antiche, già pubblicista e attiva nel sociale, è autrice di romanzi, saggi e testi giuridici