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Caso Scurati. Per lo scrittore Fulvio Abbate: “è stato un vero boomerang, perché ora leggeranno il suo testo anche durante le prime comunioni”

Ad affermarlo, ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso de ‘L’Italia s’è desta’, programma d’attualità condotto dal direttore del giornale radio Gianluca Fabi e dalla giornalista Roberta Feliziani, è stato lo scrittore e intellettuale Fulvio Abbate che sulla questione dei 1800 euro per Scurati 

Sono i servi che fanno il padrone, e in questo caso è stato un vero boomerang, perché ora anche durante le prime comunioni verrà letto il testo di Scurati“,

Ad affermarlo, ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso de ‘L’Italia s’è desta’, programma d’attualità condotto dal direttore del giornale radio Gianluca Fabi e dalla giornalista Roberta Feliziani, è stato lo scrittore e intellettuale Fulvio Abbate che sulla questione dei 1800 euro per Scurati ha proseguito dicendo: chi conosce la RAI sa benissimo che questa cifra è un’inezia; però dicendo questo, il Governo rassicura il suo popolo. Ma ricordiamo che in RAI da sempre gli ospiti sono pagati perché è una prestazione e noi siamo in una realtà di libero mercato”.

E sul post poi pubblicato dalla Presidente del Consiglio in cui dichiarava di non essere stata lei a censurare, Abbate ha dichiarato: “questo è irrilevante. Roberto Sergio, che è un ex democristiano ed è diciamo più oculato, si è dissociato. Adesso censura è un termine retorico, si chiama ‘controllo politico del territorio’ ed è inutile dire che lo facevano pure quegli altri”.

Sui casi, citati da Marco Travaglio, di Renzi con Giallini o Giletti in cui si sono verificate situazioni simili, Fulvio Abbate ha sottolineato: “questo non salva la Meloni perché il tema di base è l’antifascismo su cui si fonda la nostra Repubblica.  Faccio un esempio: se noi adesso andassimo a Parigi a guardare le facciate di ogni scuola elementare, troveremmo una targa che denuncia la deportazione dei bambini ebrei da parte dei tedeschi con la collaborazione del governo di Vichy, regime collaborazionista degli anni ’40 controllato dai nazisti. Quindi i francesi non hanno difficoltà ad ammettere che una parte del loro paese era collaborazionista, mentre qui non si vuole ammettere. Sul fascismo Pasolini ha dato la sua definizione: ‘una banda di criminali al potere’; Flaiano dà una definizione straordinaria, spiega cioè perché il fascismo conviene agli italiani. E questi sono fascisti perché rinunciare significherebbe, politicamente e culturalmente, essere figli di nessuno”.

Infine, concludendo il suo intervento, Fulvio Abbate ha aggiunto: “intanto Togliatti concesse un’amnistia ai fascisti e Gianfranco Fini che ha pensato di creare in Italia una destra gollista, aveva pronunciato delle parole molto chiare: ‘fascismo male assoluto’, e mi ricordo pure che al funerale di Buontempo volevano mangiarselo Gianfranco Fini. Quindi regressione: sono fascisti e quando dico questo loro diranno che io parlo da comunista, invece pure i monarchici hanno fatto la resistenza“.