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Islam, ISIS e Oriana Fallaci: intervista a Marcello De Angelis

In un mondo, quello di Destra, caratterizzato in questi ultimi tempi dall’antislamismo e dalla celebrazione di figure quali Oriana Fallaci, non si poteva evitare di intervistare Marcello De Angelis, ex-Parlamentare e Direttore di giornali quali Area e il Secolo d’Italia. De Angelis vanta una trentennale profonda conoscenza del mondo islamico. Classe 1960, a soli 17 anni diventa esponente di punta di Terza Posizione. Senatore nella XV legislatura; è stato invece Onorevole nella XVI. Ricorda nel corso dell’intervista che l’Islam è una religione che ha 1.400 anni di storia e un miliardo e mezzo di fedeli in ogni angolo del mondo. Per Marcello De Angelis quindi “non si può riassumere in due frasi fatte“, l’ISIS è un caso a parte e vengono da lui paragonati a Pol Pot. Critica anche Oriana Fallaci, da lui definita una brava scrittrice ma “non mi ricordo che abbia mai utilizzato questi doni di Dio per altro che indicare un nemico da cancellare dalla faccia della Terra“.

Onorevole De Angelis, in questi ultimi mesi il terrorismo islamico dell’ISIS occupa quotidianamente le prime pagine dei giornali. Da settembre nazioni quali la Russia e la Francia sono intervenuti con bombardamenti volti a distruggere lo Stato Islamico. Quale è la sua posizione in merito?

La mia posizione è che bisogna distruggere l’ISIS. O meglio, che bisognava intervenire a gennaio del 2014, quando le truppe USA andandosene hanno lasciato una vasta area dell’Iraq nelle mani dei miliziani. E anche che non bisognava finanziare e armare i ribelli in Siria se non si aveva una soluzione per il dopo-Assad, in modo da non creare un’altra situazione come la Libia. Purtroppo mi sembra che tutti si siano svegliati troppo tardi, perché hanno pensato che l’ISIS facesse la guerra per procura contro Assad, contro gli amici dell’Iran e vendeva il petrolio di contrabbando a venti euro al barile. I bombardamenti, con molta franchezza, non li considero una cosa né bella né utile. Le bombe non distinguono tra colpevoli e innocenti, e generalmente fanno più vittime civili che altro. E si rischia di spingere altra gente nelle braccia dei terroristi. Ci vuole un intervento di terra, che per ora stanno facendo solo le milizie sostenute dall’Iran.

Il 24 novembre la Turchia ha abbattuto un aereo russo. L’incidente ha lasciato pesanti strascichi diplomatici tra i due Paesi, e si è temuto per l’inizio di una Terza Guerra Mondiale. In questi ultimi tempi il regime di Erdogan sta attuando una politica fortemente nazionalista. Lei vede le sue scelte di politica internazionale come un pericolo per l’intera umanità?
erdogan
Erdogan

Un rischio di guerra tra Russia e Turchia, che coinvolgerebbe la NATO, in teoria esiste. La volontà della Turchia di contare di più è legittima come quella di chiunque altro, ogni nazione antepone il suo interesse nazionale a quello degli altri. Solo l’Italia continua a comportarsi nelle sedi internazionali come se dovesse chiedere scusa di esistere. Io temo che l’abbattimento dell’aereo russo sia stato voluto, per rallentare la definizione di un accordo tra USA e Russia per la risoluzione della crisi siriana che avrebbe messo Turchia, Qatar e forse anche i Sauditi in secondo piano. Se è così si è trattato di un gesto folle e irresponsabile. Certo è che i russi non lo dimenticheranno. Sono anni che l’Occidente e i suoi alleati cercano di metterli in ginocchio: con le sanzioni, le guerre mediatiche e con il tentativo di togliergli tutti gli sbocchi al mare sostenendo il distacco dell’Ucraina. 

A Destra in Italia dilaga l’antislamismo. È un errore guardare i fedeli di questa religione come dei potenziali terroristi?
Qui stiamo parlando di persone – e alludo al milione e mezzo di musulmani che sono o saranno nostri concittadini – che abitano alla porta accanto e i cui figli vanno a scuola con i nostri. Metterli all’indice non è solo un comportamento incivile, ma rischia di giustificare le aberrazioni dei reclutatori di questo nuovo nichilismo condito di confusi riferimenti religiosi. Diciamo a un ragazzo sbandato che lui non ha posto nel nostro mondo perché i suoi genitori sono musulmani e sarà come spedirlo a nostre spese nelle braccia dell’ISIS.
 

In alcune scuole vi è stata la decisione di non celebrare il Natale per rispettare i giovani studenti islamici. È il modo giusto di rispettare le differenze religiose oppure si tratta di un appiattimento culturale?

Chi è di Destra dovrebbe più di altri rendersi conto che le polemiche sui presepi, i crocifissi e i canti natalizi sono inventate ad arte da chi, fingendo di avere a cuore la sensibilità dei bambini di altra fede, vuole spazzare via qualunque simbolo religioso dalla nostra esistenza, come in Francia. E intanto in alcune scuole hanno abolito la festa del papà e della mamma perché ci sono bambini con i genitori dello stesso sesso. Pensiamo che tutti i papi siano stupidi? Quando Bergoglio dice che è più facile dialogare con chi ha dei valori religiosi, anche se ha un’altra fede, piuttosto che con chi vuole imporre una visione materialista e atea sa bene di cosa parla.  

 

Quindi non dovremmo considerare l’Islam come il nostro nemico?

Premetto che io ho iniziato gli studi di islamistica e di storia e politica del mondo arabo 35 anni fa. Da cinque anni circa sono diventati tutti esperti in questo campo e esce un libro a settimana con interpretazioni più o meno improvvisate. Ma nulla a confronto di quello che si sente dai soliti professionisti dei talk show, tuttologi senza costrutto (e mi riferisco sia ai denigratori che agli apologetici). L’Islam è una religione che ha 1.400 anni di storia e un miliardo e mezzo di fedeli in ogni angolo del mondo. Non si può riassumere in due frasi fatte. Soprattutto quando questo è proprio quello che fanno gli adepti di questa nuova ideologia che è incarnata dall’ISIS. Un’ideologia apocalittica che ha preso il posto di altre ideologie che nella storia sono sfociate in comportamenti analoghi. Io li paragono a Pol Pot. Come i comunisti cambogiani ritenevano che la soluzione per rendere tutti uguali fosse sterminare chiunque fosse differente e ricominciare da capo, questi fanatici dell’Anno Zero pensano che bisogna cancellare tutta la storia per ricominciare dal giorno in cui è stato scritto il Corano, da applicare alla lettera. Con non poche ipocrisie ovviamente. Nel Corano c’è sicuramente la guerra, la sottomissione delle donne e alcune leggi piuttosto draconiane (e tutto questo volendo si trova anche nella Bibbia), ma non c’è una riga che giustifichi o addirittura prescriva la violenza contro gli innocenti, la distruzione gratuita, il maltrattamento dei prigionieri e neanche il suicidio. Non mi sembra del tutto secondario che Dio nel Corano venga continuamente definito “il Clemente e Misericordioso”. 

Molte persone di Destra celebrano il pensiero di Oriana Fallaci sull’Islam. Quale è la Sua posizione sulla nota giornalista?
Oriana Fallaci
Oriana Fallaci

Io ricordo che la Fallaci negli Anni Settanta scriveva le stesse identiche cose che ha scritto contro i musulmani riferendosi ai “fascisti”. Poi ha perso il riferimento dell’ideologia comunista e ha mutuato dai neo-conservatori americani un nuovo nemico, definito islamo-fascismo, contro cui scagliarsi. Grandissime qualità letterarie, scriveva in modo divino, ma non mi ricordo che abbia mai utilizzato questi doni di Dio per altro che indicare un nemico da cancellare dalla faccia della terra. Peccato.

L’Europa, ma soprattutto l’Italia, come dovrebbe relazionarsi con il mondo islamico, a Suo avviso?

L’Europa e l’Italia vivono insieme al mondo islamico da sempre e ormai il mondo islamico non è più un vicino di casa, magari dispettoso e invadente, ma è un elemento della trama del mondo comune in cui viviamo, in ogni città e in ogni nazione del nostro continente. Tra l’altro ci sono popoli europei che sono musulmani da secoli, come gli albanesi e i bosniaci. Ci sono oggi musulmani nati italiani e italiani nati musulmani. Voglio dire che ci sono gli Ahmed Rossi e i Paolo Abdhalla. E ce ne saranno sempre di più, come ci sono italiani ebrei, protestanti, indù e – purtroppo in maggioranza – agnostici o addirittura atei. Per quanto riguarda le relazioni internazionali bisogna ricordare che gli arabi sono più divisi degli europei e i musulmani sono frammentati in decine di diverse scuole, nazionalità e culture. Non esistono due blocchi contrapposti. Quindi le relazioni dell’Italia con i singoli Paesi devono essere condizionate da valutazioni razionali e dal nostro interesse nazionale, non da vaneggiamenti.

Michele Soliani