Alle 23 di stasera, la campagna elettorale sarà definitivamente conclusa. Anche per l’esponente di Fratelli d’Italia Andrea De Bertoldi, candidato del centrodestra per il collegio uninominale trentino al Senato, è arrivato il momento di tirare le fila del proprio programma. Lo ha fatto ieri, presso il ristorante Pedavena, in una sala gremita di gente e al cospetto di tanti amici ed esponenti di partito, tra i quali i candidati al proporzionale per il Senato Martina Loss, per la Lega, e Maurizio Perego, coordinatore provinciale di Forza Italia Maurizio Perego.
De Bertoldi è tornato sui punti principali del suo programma elettorale. Innanzitutto la situazione economica e sociale della Provincia: il suo collegio, piuttosto vasto, parte dai paesi lacustri (Cavedine, Valle dei Laghi) fino all’alta montagna in Val di Sole e in Val di Non, passando per la zona della Paganella, della Piana Rotaliana, per la Val di Cembra e per i rioni di Trento. I territori, molto diversi tra loro soprattutto per aspetti economici, sono uniti dal sentire comune: ci si preoccupa della sicurezza, della legalità, dei loro figli, che stanno emigrando dal Trentino – da quello che viene presentato, come fosse “pubblicità ingannevole”, come oasi di pace e benessere.
Ha poi contrattaccato alle accuse del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che venendo in Trentino aveva definito la Flat Tax come “folklore”. De Bertoldi ha colto così l’occasione per ribadire i dati economici. “La crescita del PIL trentino (0,5%)” ha ricordato, “è la metà di quella italiana (0,9%), e in Alto Adige si arriva al 2,2%: questi dati sarebbero da commentare dal Ministro Calenda, visto che il senatore uscente non lo ha mai fatto. Oppure dovrebbe commentare i dati dell’Eurostat – i dati ufficiali europei – in base ai quali il Trentino è il territorio con il più alto tasso di crescita del rischio povertà. Questi sono numeri, non sono pareri”.
Ha dunque ricordato il problema della disoccupazione, che vede il Trentino con il tasso doppio rispetto all’Alto Adige, e quello dei crediti deteriorati, che in Trentino sono pari al 20%, a fronte del 15% italiano e l’8,8% dell’Alto Adige.
De Bertoldi è poi intervenuto duramente sulla questione dell’utero in affitto, desiderando che diventi reato; sulla cittadinanza italiana, contro lo ius soli; sulla giustizia, chiedendo che la difesa e l’accusa siano costituzionalmente messe alla pari, e che l’accusa sia esterna alla magistratura giudicante.
Infine ha dato la propria idea di Europa: non quella di Bruxelles ma quella delle Patrie, con una Commissione Europea votata dal popolo, che difenda le coste italiane e le tradizioni, e con un commissario europeo diverso dalla Mogherini, che combatta contro la realtà franco-tedesca.
Sono intervenuti anche i colleghi di coalizione, a ribadire l’importanza di un voto consapevole e a ricordare come fino alla chiusura dei sondaggi il centrodestra fosse ad un passo della vittoria.
Si scoprirà ad urne chiuse se i sondaggi avranno o meno ragione.