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Lampedusa, il Governo tace, l’Europa pure. Conte convoca Musumeci e sindaco. Pronto invio di altre 3 navi quarantena

Erano settimane che il Sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, chiedeva lo stato di emergenza per la piccola isola lampedusana. Lo scoglio nel mediterraneo, o la porta d’Europa, come la chiamano oramai tutti nel mondo, dopo essere diventata famosa per aver accolto, in tutti questi anni, migliaia e migliaia di migranti provenienti da ogni dove, nel mediterraneo centrale. A lui si era accodato, in questi ultimi giorni, anche il Governatore della Sicilia, in quota centrodestra, Nello Musumeci. Un monito di buon senso, da sinistra a destra. Oltre gli schemi e le tifoserie della politica nostrana e comunitaria. Come comunitario è questo problema, di cui troppo si parla, ma ben poco si fa. Da anni.

Un decennio di silenzi e omissioni di Roma e Bruxelles

“Al governo centrale porteremo le ragioni che hanno animato e continuano ad animare il nostro impegno, per dare finalmente una priorità a questa infinita emergenza sanitaria e umanitaria che si consuma in Sicilia, dopo un decennio di silenzi e omissioni di Roma e Bruxelles”, aveva lamentato il Sindaco Martello dopo l’ennesimo maxi-sbarco di 450 migranti sabato scorso.

L’ennesimo dopo l’attracco nella piccola isola siciliana di una trentina di piccole imbarcazioni che avevano reso insostenibile la situazione sull’isola nella gestione dei migranti, dopo che anche l’hotspot (capiente quattro volte oltre la sua capacità consentita) e le due navi quarantena avevano oramai raggiunto (e superato) il numero di accoglienza e capacità nell’ospitare queste persone: ben 1219 nel solo hotspot, a fronte di 192 consentite. Con molti dei migranti (per lo più tunisini, che stando ai dati del ministero dell’Interno rappresenterebbero il 41% di coloro che oggi sbarcano, in diminuzione rispetto al mese di luglio dopo gli accordi bilaterali e gli incontri con Di Maio e Lamorgese a Tunisi, avanzando il dispendio di ben 11 milioni di euro, mentre solo il 16% dal Bangladesh e il 5% dalla Costa d’Avorio), che spesso fuggono dall’hotspot, generando preoccupazioni tra la popolazione locale.

Ma il Viminale tranquillizza sui migranti positivi al Covid

Dei 6.371 tamponi effettuati ai migranti sbarcati in Sicilia, solo il 3,98 per cento sono positivi. Una percentuale che, seppur minima, aveva tuttavia fatto allarmare anche il sindacato di Polizia e di coloro che tutti i giorni lavorano a contatto con queste persone.

Riprendono le attività, nel mediterraneo centrale, delle ONG

“È stato quindi raccolto”, dopo l’invio di altre tre navi quarantena che vanno ad aggiungersi alle due già in zona, da parte del Governo centrale “l’ennesimo invito che ho rivolto ieri al premier per un confronto”, ha chiosato Martello, senza tuttavia nascondere qualche altra preoccupazione dopo che nelle ore scorse aveva persino invocato lo sciopero generale sull’isola. Le polemiche dei lampedusani si erano fatte sempre più numerose, soprattutto dopo che le operazioni delle ONG nel mediterraneo centrale erano riprese sabato scorso, con Malta che in più di una occasione, come alcuni migranti e attivisti delle ONG stesse avevano denunciato sulla piattaforma di soccorso Alarm Phone e twitter, aveva illegalmente ignorato le numerose chiamate di SOS e soccorso, rispedendo indietro le piccole imbarcazioni poi soccorse appunto dalla Sea Watch e dalla Louise Michel finanziata dallo street artist Banksy per soccorrere i migranti in difficoltà, supportate dalle sole autorità italiane, oramai allo stremo dopo i numerosi interventi. 

La Valletta ha ignorato i ripetuti allarmi scaricando sulle nostre spalle la responsabilità dell’intervento

«Abbiamo un morto a bordo e altri hanno ustioni su tutto il corpo» era stato l’sos lanciato dalla Louise Michel. In un tweet l’imbarcazione aveva detto di avere a bordo 219 persone, alcune delle quali in condizioni di salute critiche. «Abbiamo bisogno di assistenza immediata», scrivevano su Twitter. «La @MVLouiseMichel è in una situazione di emergenza e le istituzioni italiane ed europee devono intervenire per mettere in salvo le più di 200 persone a bordo e l’equipaggio. Salvatele, sono a due ore da Lampedusa». Ma Malta aveva chiuso i porti e le autorità europee non erano intervenute. A chi ha chiesto a Banksy del perché avesse deciso di mettere in mare l’ennesima Ong, lui ha affermato: “l’ho comprata perché l’Ue non soccorre i migranti”. Per lanciare un monito rispetto a ciò che accade al confine delle frontiere europee. Là dove i suoi stessi valori oggi sono messi in pericolo e rischiano di naufragare insieme a queste persone.

L’emergenza migranti in Sicilia sarà al centro di un incontro fissato per mercoledì a Roma, a Palazzo Chigi

Ora, “l’emergenza migranti in Sicilia sarà al centro di un incontro fissato per mercoledì a Roma, a Palazzo Chigi, con il premier. Me lo ha comunicato poco fa lo stesso presidente del Consiglio, chiamandomi al telefono. L’incontro sarà tecnico-operativo”, ha detto ai giornalisti in queste ore anche il presidente della Regione Siciliana, che invece si era visto respingere l’ordinanza al TAR dopo che l’esecutivo giallo-rosso ne aveva preteso (e gli era stata riconosciuta dal giudice) la responsabilità e la competenza. Che sia questa, dunque, la volta buona? Sta di fatto che gli sbarchi di migranti sulle coste italiane sono quasi quadruplicati rispetto allo scorso anno: 19.194 i migranti giunti sulle sole coste italiane dall’inizio dell’anno a oggi, secondo le stime fornite dal Viminale. Alla faccia della ripartizione delle quote e della solidarietà europea. Una solidarietà che andrebbe messa in atto, magari, “attraverso l’impegno e la messa a disposizione di posti per il trasferimento e attraverso il sostegno ad una procedura accelerata, in linea con gli standard internazionali, per identificare le persone che hanno bisogno di protezione internazionale e quelle che hanno bisogno di altre forme di protezione, come i bambini non accompagnati e le vittime della tratta”, così come espresso in un comunicato stampa congiunto dell‘UnhcrAgenzia Onu per i Rifugiati e l’Oim, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.

Nel frattempo, sono ricominciati i trasferimenti verso altre parti d’Italia.

Due incrociatori della Guardia di Finanza sono arrivati nell’isola per avviare i trasferimenti. Si prevede che in giornata verranno trasferite più di 300 persone affinché nuove persone possano essere ricollocate nell’hotspot lampedusano, oramai sovraffollato al limite di ogni diritto umano. 

“Il Governo ci ha lasciati soli, a noi e al ministro dell’Interno”, afferma tuttavia in chiusura su La Stampa il sindaco di Lampedusa, Martello. “Il ministro Lamorgese sta facendo tutto quello che è in suo potere, ma il governo non pare sostenerla”. La stessa che, però, si era detta soddisfatta degli “accordi di Malta”. Quelli che, ad oggi, non stanno funzionando. 

Riguardo l'autore

giuseppepapalia

Classe 1993. Giornalista pubblicista, consulente di comunicazione per i deputati al Parlamento europeo, corrispondente da Bruxelles. Una laurea in scienze della comunicazione e una magistrale in giornalismo con indirizzo “relazioni pubbliche” all'Università degli studi di Verona. Ha collaborato con alcuni giornali locali, riviste di settore e per alcune emittenti televisive dalle istituzioni europee a Bruxelles e Strasburgo. Con TotalEU Production dal 2019, ho collaborato in qualità di social media manager e consulente di comunicazione politica.

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