A seguito del crollo dell’impero Qing , nel 1911, i tibetani espulsero cinesi e manciù dal loro territorio. Il 13° dalai lama rivendicò l’indipendenza del Tibet nel 1913 e lanciò una serie di riforme che miravano a modernizzare il paese e a dotare il suo «governo buddista» di tutti gli attributi di «sovranità» , fra i quali una bandiera nazionale.
La bandiera, la cui sua esistenza viene menzionata sin dal 1918. Fino a quella data sembra che il Tibet non avesse un suo «emblema nazionale» ma si serviva dell’antica bandiera imperiale cinese: il drago dai cinque artigli su sfondo giallo. Il Tibet «indipendente» doveva quindi avere i suoi propri colori. La bandiera venne fabbricata a Lhassa.
La bandiera era in seta gialla ed una forma quasi quadrata (0,55 m su 0,60 m). Della bandiera originale ne esistono solamente due: quella conservata agli Archivi Diplomatici di Nantes in Francia e l’atra donata nel 1922 alla Società di Geografia a Parigi.
I SIMBOLI DELLO STATO TIBETANO riprodotti nella bandiera nazionale.
Il «Leone delle nevi» (Gang sengge): bianco con la criniera verde, rappresenta il Tibet come nazione sotto il regno del 13° dalai lama (1879-1933). Questo animale leggendario figura ugualmente sulle monete, sui biglietti di banca, sui francobolli, sulle insegne e emblemi militari. Simbolizzando il coraggio e la vittoria, rimonta all’epoca del Tibet imperiale (dal VII° al IX° secolo), in cui, solo o in coppia, orna gli stendardi militari. Sulla bandiera originale, il leone si erge ai piedi di montagne innevate, altro motivo simbolo rappresentante il Tibet, evocate sotto la forma stilizzata di una catena montana con tre cime avvolte da nubi.
Emblemi buddisti
Il «Leone delle nevi», considerato ugualmente come il protettore di Budda, è un simbolo ricorrente nel contesto religioso tibetano. Tra le sue zampe si può distinguere la «Ruota della gioia» (Gakyl), come una palla con la quale gioca, e che può rappresentare i «Tre Gioielli» (Konchogsum), vale a dire il Budda, il Dharma (l’insieme dell’insegnamento) e il Sangha (la comunità monastica).
Sopra il leone, il sole e la luna sono due emblemi di polarità e di complementarietà centrali nel buddismo tibetano, che considera che lo stato del Budda risulti dall’unione della saggezza e dal metodo o dalla compassione: il sole rosso o dorato rappresenta l’aspetto femminile – la saggezza -, mentre la luna bianca simboleggia l’aspetto maschile – il metodo o la compassione.
Gli stessi emblemi sono raffigurati nella bandiera del Tibet più comunemente conosciuta.
Marco Affatigato